Non passa nell’assise cittadina l'indicazione del sindaco De Toni dopo i cori razzisti contro il portiere francese durante la sfida del Milan contro i friulani. Decisivo il voto contrario dei consiglieri di centrodestra
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Mike Maignan non sarà cittadino onorario di Udine. Il ventottenne portiere del Milan aveva abbandonato il campo durante la sfida tra Udinese e Milan, dopo essere stato oggetto di cori razzisti. La partita era poi ripresa dopo 15 minuti con la curva dell'Udinese squalificata per una giornata e le persone identificate, bandite per sempre dallo stadio, in attesa dei Daspo del questore friulano. Tempestosi i giorni successivi per la città e per la società bianconera al centro del caso Maignan.
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Da qui la proposta del conferimento della cittadinanza onoraria di Udine da parte del sindaco Alberto Felice De Toni, alla guida di una giunta di centro sinistra, per «difendere l’onore della città, del Friuli e dei tifosi che non si riconoscono nel gesto di qualche individuo accecato dal razzismo». Un appello caduto nel vuoto quello del sindaco De Toni con la sua proposta che ha superato il giudizio del consiglio comunale. Per l’approvazione del provvedimento sarebbe stata necessaria una maggioranza "rafforzata", con i tre quarti dei votanti che avrebbero dovuto esprimere una loro preferenza favorevole. Così non è stato, considerando che i "sì" sono stati 25 e i "no" 13.
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Nonostante gli incontri e le trattative degli ultimi giorni nessun consigliere di minoranza ha sostenuto la proposta della cittadinanza onoraria al portiere francese, con il voto contrario compatto dei consiglieri di centrodestra. In tanti, non solo a Udine, si aspettavano di veder Maignan in aula a ricevere la cittadinanza onoraria della città per dire «un no ancora più netto al razzismo» in attesa che chi governa il calcio decida regole ferree in caso di episodi come quello del 20 dicembre scorso. Il tutto mentre sul web c’è chi parla di un nuovo autogol contro il razzismo!