Uno l’attaccante l’ha fatto in passato, l’altro vive il ruolo nel presente. Ci sono molte similitudini fra Alfredo Aglietti e Andrej Galabinov. Tante, tantissime, seppur in ere diverse: entrambi prime punte di peso, con il senso di gol arma indispensabile ma condito anche dalla capacità di sacrificarsi e lavorare per la squadra. Bomber generosi, insomma, con l’uno - Aglietti - che oggi allena l’altro - Galabinov. Insieme con l’obiettivo di portare la Reggina nelle zone nobili della classifica e la consapevolezza di aver bisogno l’uno dell’altro per farlo. 

Altre due cose che uniscono il 51enne si San Giovanni Valdarno e il bulgaro sono la SPAL e la possibilità di confermarsi. E queste due, forse, sono le vere chiavi di lettura della partita fra amaranto ed estensi. Aglietti vuole i tre punti, per volare in classifica, fare 100 vittorie in Serie B da allenatore (in regular season) e dimostrare a tutti quanto possa essere temibile la sua creatura amaranto. Galabinov, di contro, spera di poter dimostrare quanto siano ormai lontane le difficoltà post-infortunio vissute a La Spezia. Segue la possibilità di fare tre gol consecutivi: dopo Ternana e Crotone, la vittima designata è proprio la compagine ferrarese. Lui che, l’anno scorso, aveva iniziato alla grande il campionato di Serie A, salvo poi dover alzare bandiera bianca causa molteplici problemi fisici. 

Nel mezzo, tornando all’incipit, ci sta appunto la SPAL di Pep Clotet. Un mister dalle idee chiare, con a disposizione una rosa di ragazzini terribili che non hanno assolutamente intenzione di vedere i due bomber - uno del passato, l’altro del presente - gioire. Al Granillo sarà partita vera, sarà partita bella. O almeno, questo è quello che si augurano i tifosi; e, a proposito, sarà anche la gara in cui si rivedrà il tifo organizzato:  mica poco, anzi. Reggina-Spal si preannuncia esser tanta, ma proprio, tanta roba. Sopratutto per quei due uomini lì, Aglietti e Galabinov, Galabinov e Aglietti.