Un trionfo a tinte viola, con una partecipazione calorosa e numerosa sugli spalti di uno stadio che ha salutato la promozione della squadra in Serie D. Nella gara casalinga contro il Bocale, ennesima dimostrazione di forza della formazione di Graziano Nocera e grande spettacolo offerto dalla gente di Gioia Tauro, con la coreografia organizzata dagli ultras viola e una presenza di circa tremila unità al Polivalente Stanganelli. Nonostante la pioggia caduta incessantemente per quasi tutta la gara, la città ha risposto alla grande per sostenere la squadra, arrivata alla seconda promozione consecutiva. Una giornata intensa, quella vissuta a Gioia Tauro, iniziata con il capitano viola Domenico Stillitano che davanti a tutto lo stadio rinnova la promessa di matrimonio alla sua Alessia.

Poi l’ingresso in campo, i cori dei sostenitori che accompagnano le gesta dei calciatori in campo ed è Nico Spanò, figlio d’arte, a gonfiare la rete per il vantaggio della Gioiese. Corre verso i suoi tifosi, il centravanti viola: 29 anni addietro, di questi tempi, anche suo padre Mario vinceva il campionato di Eccellenza con gli stessi colori. Poco dopo arriva la volta di un altro gioiese doc, perché la forza di questa squadra è anche quella di aver coinvolto un gran numero di calciatori del luogo. Saverio Staropoli firma il raddoppio ed è festa grande anche per lui, al secondo trionfo di fila con la maglia della squadra della propria città. Quindi c’è gloria per Vincenzo Curcio, il quale mette in bacheca la quinta promozione in carriera, con la solita specialità, vale a dire il calcio da fermo.

La festa è ormai iniziata e il resto della gara interessa davvero poco. Per gli ospiti accorcia il difensore Scoppetta, quindi non rimane altro che attendere la fine della partita per lasciarsi andare nei festeggiamenti con un pubblico eccezionale. Tremila persone salutano allo stadio la promozione in Serie D della Gioiese. Alla fine cori, abbracci, canti, foto ricordo e sorrisi. E si finisce con le bandiere che festeggiano: il giaguaro Raffaele Giacobbe, che fra i pali volava ai tempi di Franco Scoglio, e Mimmo Mercuri, un’istituzione del calcio gioiese. La storia che diventa leggenda.