VIDEO | Il 25 maggio del 2023 veniva presentato come nuovo tecnico della Gioiese. Poi, però, le cose sono andate diversamente da quello che si sperava: «Esonerato nel momento meno opportuno»
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È stato il primo tecnico a essere presentato nella stagione 2023/24, quando in casa Gioiese c’erano tanti buoni propositi. L’avventura di Alessandro Caridi, però, è durata ben poco sulla panchina viola, con tanto di esonero dopo poche giornate, per essere poi richiamato quando la squadra era composta solo da ragazzini e per finire quindi anzitempo l’avventura. È passato un anno esatto da quel 25 maggio del 2023 quando veniva presentavo alla stampa allo stadio Stanganelli, dove la Gioiese non avrebbe poi mai giocato per ben sei mesi, andando incontro a una stagione sciagurata.
Il club viola è tornato in Eccellenza collezionando una lunga serie di record negativi. È iniziata male fin da subito l’avventura. «C’è stata poca organizzazione – spiega Caridi - e non siamo riusciti a trovare la quadra giusta per allestire quantomeno un undici valido. Poi è arrivato qualche calciatore idoneo per rinforzare la squadra, ma sono stato esonerato. E così non mi è stata data la possibilità, con una squadra vera, di continuare il campionato. Magari con quella squadretta, oggi non si sarebbe parlato di retrocessione».
A distanza di tempo, rimane un po’ di delusione per quanto accaduto: «Il rammarico più grande è relativo al fatto di non aver fatto proseguire il lavoro mio e dello staff, una volta aggiustata la squadra. Invece tutto è stato “apparecchiato” per un nuovo allenatore, che ha cambiato modulo, ripartendo da zero, mettendo giù le proprie idee, ma i risultati sono venuti meno. Questo, però, sia chiaro, senza nessuna colpa da parte del nuovo tecnico, che ha fatto il suo lavoro, com’è giusto che fosse».
Il tecnico reggino ne ha anche per i dirigenti che gestiscono le squadre: «Non credono più ai progetti tecnici e si guarda solo al risultato. È cambiato di molto il calcio, purtroppo in peggio, e quanto accaduto Gioia Tauro lo dimostra chiaramente». E allora l’auspicio è di tornare al più presto in panchina: «Spero in qualche chiamata e che quanto accaduto quest’anno mi sia servito da lezione, anche per fare le scelte in maniera più giusta. Spero pertanto che ci sia una chiamata con un progetto importante, almeno equilibrato».