Nel giorno del suo 108esimo compleanno, il Cosenza butta via una vittoria che avrebbe avuto il sapore di salvezza. Il Crotone, contestato dalla sua gente, riemerge dagli abissi in piena Zona Cesarini. Il 3-3 consegna agli annali un derby pirotecnico, ma che genera un topolino. Il punto, infatti, non serve a nessuno, forse un po’ più agli ospiti che sono stati accompagnati da 737 fan al seguito. Il match è filato via per larghi tratti come Bisoli sperava, con praterie da aggredire alle spalle della sconquassata retroguardia avversaria priva di Cuomo e Canestrelli. Gli Squali hanno vissuto un quarto d’ora di gloria ad inizio ripresa, poi quel fulmine al 93’. In mezza poca qualità.

Difese a tre, Lupi con più qualità

Modesto affida a Golemic le chiavi della difesa, con Sala e Nedelcearu ai suoi lati. Estevez e Awua compongono la cerniera in mediana, mentre Maric e Borello giostrano a sostegno di Mulattieri. Bisoli risponde confermando Ndoj a centrocampo e lasciando in panchina Carraro. Torna Kongolo, ma soprattutto i Lupi recuperano Laura in attacco: il francese fa coppia con Caso, i due risulteranno decisivi. Vigorito riprende posto tra i pali e all’11’ dimostra di essere guarito del tutto quando, su azione di corner, sbatte la porta in faccia a Maric. È solo l’antipasto di ciò che sarà.

Uno-due del Cosenza

La risposta degli ospiti al 20’ con un contropiede orchestrato da Caso che apparecchia per Kongolo. Il destro ha i giri giusti, ma una deviazione ne sporca la traiettoria: questione di centimetri e la palla va fuori. Poi sale in cattedra Laura. Prende le misure facendo la barba al palo, poi tramuta in oro una verticalizzazione di Caso. Scatta sul filo del fuorigioco, resiste ad una carica di Nedelcearu, aggira Saro e deposita in rete. Il raddoppio, dopo due occasioni fallite dall’imprendibile ex attaccante del Paris Fc, giunge al secondo minuto di recupero. Rigione approfitta di una dormita della retroguardia pitagorica su calcio piazzato e da due passi fa 2-0.

Fuochi d’artificio

Il Crotone si trasforma negli spogliatoi e dopo dieci minuti il punteggio è di nuovo 2-2 grazie ad una doppietta di Maric. Il croato si fa trovare pronto quando il Cosenza ricambia il piacere di qualche minuto prima su palla ferma e a seguire trasforma dagli undici metri. Il rigore, decretato al Var, è stato generato da un fallo di mano di Camporese. Il derby si infiamma, i pitagorici spingono, ma il 3-2 lo fa il Cosenza. Il solito Laura parte palla al piede, Caso tira a giro, Saro respinge malissimo e Liotti corre via esultando sotto il settore ospiti. È una botta tremenda alle ambizioni di Modesto di ribaltare il punteggio, sensazione acuita da Vigorito che lo blinda superandosi su una zuccata di Mulattieri. La partita è ai titoli di cosa, non per Maric però. Allo scadere tiene accesa la fiammella della speranza e si porta a casa il pallone.

Il tabellino

CROTONE (3-4-2-1): Saro; Sala, Golemic, Nedelcearu; Calapai, Estevez (23’ st Kone), Awua, Giannotti (1’ st Kargbo); Maric, Borrello (23’ st Marras); Mulattieri. A disp.: Festa, Mondonico, Vulic, Adekanye, Schnegg, Marras, Nicoletti, Mogos, Schirò, Cangiano. All.: Modesto
COSENZA (3-5-2): Vigorito; Vaisanen, Rigione, Camporese; Situm, Kongolo (43’ st Venturi), Palmiero, Ndoj (35’ pt Carraro), Liotti (33’ st Hristov); Caso (33’ st Millico), Laura. A disp.: Matosevic, Bittante, Sy, Gerbo, Vallocchia, Florenzi, Pandolfi, Larrivey. All.: Bisoli
ARBITRO: Massa di Imperia
MARCATORI: 30’ pt Laura (Cs), 47’ pt Rigione (Cs), 8’ st Maric (Kr), 11’ st Maric (Kr), 24’ st Liotti (Cs), 48’ st Maric
NOTE: Spettatori 3704 con 737 tifosi del Cosenza. Incasso di 19.146,50 euro. Espulsi: -. Ammoniti: Caso (Cs), Camporese (Cs), Vaisanen (Cs), Liotti (Cs), Awua (Kr), Situm (Cs), Rigione (Cs). Angoli: 10-7 per il Crotone. Recupero: 2’ pt - 5’ st