Marco Nasti ha deciso di rinunciare alla convocazione dell’Italia U20 per contribuire alla salvezza del Cosenza. Lo ha comunicato questa mattina William Viali dedicando parole al miele al nobile gesto del suo centravanti. «Il bene della squadra è superiore a quello che può essere quello dei singoli - ha detto -. E questo lo si capisce dalla rinuncia che fa un calciatore come Nasti che per il bene del collettivo rinuncia ad un Mondiale di categoria».

Cosenza ad Ascoli per vincere

Il tecnico dei Lupi ha presentato Ascoli-Cosenza con un po’ di anticipo, considerando la partenza anticipata. «In settimana ho trovato un gruppo molto carico - ha detto William Viali in conferenza stampa -. Ormai si allena da solo, consapevole di aver fatto una grande gara con il Venezia. Si è preparato con determinazione perché vogliamo rincorrere la salvezza diretta, cosa che nelle ultime stagioni non so quante volte sia stata centrata». Il trainer del Lupi, tuttavia, non avrà al seguito la consueta macchia rossoblù nel settore ospiti. Gli organi di sicurezza hanno imposto la Tessera del tifoso per coloro i quali vorranno seguire la squadra in trasferta. Una corposa parte della tifoseria non ha mai inteso sottoscriverla e diserterà l’appuntamento

«Sappiamo che al Del Duca non potranno venire in massa, ma daremo tutto – ha garantito il trainer -. Voglio rivedere il Cosenza delle ultime trasferte: noi cercheremo di vincere ad Ascoli. Non è una questione di prestazione, ma solo di cinismo. Dovremo rompere l’equilibrio quando avremo la gara in mano».

I fischi di Cosenza-Venezia

William Viali è poi tornato su un aspetto che in settimana ha fatto discutere molto la tifoseria. Terminata Cosenza-Venezia, la squadra è rientrata immediatamente negli spogliatoi senza passare a salutare le due curve. «Sono consapevole di aver creato un po’ di dispiacere ai nostri fan non portando loro il saluto - ha ammesso l’allenatore dei Lupi -. Il nostro atteggiamento derivava dai fischi, anche dai fischi rivolti ai singoli che però vengono somatizzati da squadra. Sia chiaro che noi dentro la maglia abbiamo amore. Quindi con esso ci sono tutti i casi, dal bene alla sofferenza». 

«Dispiace per quanto è successo - ha aggiunto - ma dovevamo lanciare un segnale di sofferenza. Noi non stiamo giocando da professionisti asettici, ma con un enorme trasporto emotivo. Spero che quanto accaduto sabato passi come un gesto di grande affetto. Ma, ripeto, dovevamo comportarci così».