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Dopo "Donne al parlamento" nel 2011 e "Uccelli" nel 2012, si conclude la trilogia sulle commedie di Artistofane con “Le Nuvole” che verrà presentato al pubblico venerdì 17 giugno ore 21 presso il Teatro Politeama.
Il Teatro Albe di Ravenna si era aggiudicato il bando MigrArti del Ministero dei beni Culturali.
Ed erano stati selezionati ventuno progetti tra 400 arrivati da tutta Italia. Gli organizzatori, che certamente meritano un plauso soprattutto per aver dato una spinta interessante all’attività teatrale in una città come Lamezia dove gli adolescenti hanno limitate possibilità creative hanno reso noto che alla collaborazione sin dagli inizi del progetto con l’Associazione La Strada si sono aggiunte quest’anno quest’anno anche l’Associazione Mago Merlino e l’Associazione Luna Rossa.
Grazie a questa collaborazione è stato possibile creare un gruppo di circa 30 bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 25 anni.
Anche il comune di Alemzia ha collaborato attraverso l’Assessore Gullo delle Politiche Sociali. Sono stati messi a disposizione gli spazi del Panariti e del Teatro Comunale Costabile, per la realizzazione del progetto.
Le Nuvole di Aristofane dunque come momento di riflessione in una modernità come la nostra che sembra sempre più lontana dalla filosofia del pensiero ed invece sempre più legata alla cultura tecnologica e delle immagini.
In realtà sono molte le avanguardie culturali che cercano di emergere e gli stessi scontri sui diritti civili e sulle diversità, nonché la questione dei migranti ne sono un tangibile esempio. Dobbiamo infatti pensare che l’opera è andata in scena per la prima volta ad Atene alle Grandi Dionisie del 423 a.c. appare molto attuale se si tiene presente il fermento culturale che caratterizzava Atene in quegli anni quando, filosofi e pensatori, cercavano di dare vita ad una rivoluzione di pensiero che poi sarebbe stata alla base della cultura europea nei secoli e nei millenni successivi ma veniva vista con sospetto negli ambienti più conservatori della città i quali vedevano minacciati la religione ufficiale ed i valori tradizionali.
Sonia Rocca