Riaceforever, l’ultimo brano della cantastorie calabrese Francesca Prestia, è un omaggio a Riace, città dell’accoglienza. Verrà eseguito per la prima volta il 16 settembre a Lucerna, in Svizzera, dove l’artista è stata chiamata ad esibirsi. L’idea nasce dalla volontà di risaltare la realtà reggina dove il sindaco Mimmo Lucano ha proposto un virtuoso modello di integrazione a favore dei migranti: «Canto che “ai paradisi fiscali noi preferiamo i paradisi umani”. Sono convinta, e mi fa piacere che come me la pensino tanti altri artisti – aggiunge - che Riace sia un faro di speranza per recuperare l’umanità perduta».

Riace «modello d'accoglienza alternativo»

Un lavoro pensato da tempo: «Dopo averne discusso con la Cgil, l’Anpi, Libera, molti amici musicisti, lo storico Piero Bevilacqua, il pedagogista Nicola Siciliani de Cumis e il giornalista Romano Pitaro, sono soddisfatta dell’esito». Impossibile non riconoscere lo straordinario lavoro portato avanti all’interno della comunità: «Conosco Riace, un sistema  d’accoglienza e integrazione culturalmente alternativo alle città impaurite dell’Occidente tecnocratico e finanziario che sbattono le porte in faccia allo straniero. E conosco Mimmo Lucano, un sindaco lungimirante che, per fronteggiare il fenomeno delle migrazioni, ha indicato, lavorando sodo, un percorso intelligente al nostro tempo convulso in cui primeggia la “retrotopia”, l’idea che il futuro sia costellato da  incubi mentre il passato è l’unica condizione rassicurante». Riace dimostra che il dialogo tra culture lontane non solo è possibile ma anche positivo per la rinascita della Calabria. Un sistema che «Va difeso con la musica, il confronto pacato ma responsabile e soprattutto con l’esercizio di una cittadinanza attiva e resiliente».  g.d'a.

 

 

Leggi anche: Migranti, Gino Strada: «Riace modello di solidarietà e rifiuto della violenza»