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Quando si pensa a Nico l’immagine è quella di una rockstar, attrice e modella, mito e musa di molti artisti, fiorita nella Factory di Warhol. La “Sacerdotessa delle tenebre” è ricordata sul grande schermo da Oliver Stone nel suo “The Doors” perché colta in flagrante da Pam, fidanzata storica di Jim Morrison, a fare sesso in ascensore proprio con il front-man della band.
Un’icona che come tutte i grandi miti ha i suoi lati misconosciuti, una vita al centro del mondo, eppure Susanna Nicchiarelli, regista del film Nico, 1988 - in proiezione domani alle 20.30 al Supercinema Modernissimo di Cosenza - racconta l’altra faccia della star tedesca. Occasione unica domani per dialogare, subito dopo la proiezione, con la regista e con il produttore Gregorio Paonessa.
Nico, 1988 ha portato a casa il Premio Orizzonti per il miglior film alla Biennale ed è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Diretto da Susanna Nicchiarelli, il film vede la partecipazione, nel cast, di Trine Dyrholm, John Gordon Sinclair, Anamaria Marinca, Sandor Funtek II e Thomas Trabacchi.
Pseudonimo di Christa Päffgen, Nico è stata innalzata a “Femme Fatale”, proprio come lei stessa canta nell’omonimo brano dei Velvet Underground, ma nel film della Nicchiarelli probabilmente questa Nico non è mai esistita. La pellicola è un biopic che si focalizza sugli ultimi anni di vita della musa Lou Reed e sulla sua persona.
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Nella sua straordinaria produzione musicale si elevano i contrasti interni e i demoni di Christa Päffgen, legati, inevitabilmente, a un passato, ricco di memorie di guerra, con il quale non è riuscita a far pace. La Nicchiarelli racconta il tour europeo della musicista negli anni ‘86/’88, alternandolo a flashback dell’Exploding Plastic Inevitable, lo show multimediale ideato da Warhol con i Velvet Underground, vent'anni prima. Si tratta di un viaggio on the road, che diventa un percorso di consapevolezza alla difficile e complessa relazione con il figlio Ari, rimasta irrisolta. La narrazione si incastra tra hotel degradati, locali periferici, piazze di paese e centri sociali, luoghi in cui Nico trova terreno fertile per la sua passione legata all’LSD con la band di giovani musicisti. Un'icona maledetta della musica, interpretata da Trine Dyrholm che ha saputo dare spessore a un personaggio così ricco di sfaccettature.