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Un passo avanti per la lega che in Calabria è guidata da Marisa Fagà e cavalca gli stessi principi ispiratori che ne accompagnarono la nascita nel 1919 prima, e la rinascita dopo, nel 1948 quando messo da parte il pericolo fascista la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo rimetteva ordine e priorità in un mondo smosso dalle dittature.« Miriamo a promuovere la cittadinanza attiva » ha spiegato Fagà che ha richiamato i cruenti fatti di cronaca dei giorni scorsi che hanno avuto come protagonisti dei giovani e che ben fanno capire quanto ci sia da lavorare sulle coscienze. Senza dimenticare situazioni molto gravi di vera e propria schiavitù, come quelle vissuti da alcuni immigrati nelle campagne di Rosarno. Un lavoro da fare in sinergia, ha sottolineato la responsabile regionale, a partire dai luoghi educativi. Ecco perché fondamentale è il progetto Scuola, affidato a Lamezia a Massimo Sdanganelli e che è solo un tassello del percorso che la Lidu ha intenzione di intraprendere nella città della Piana. Lamberti ha, infatti, spiegato che la lega entrerà nelle carceri, vigilando affinché ci sia reale rieducazione nella pena, ma anche nelle aziende perché rimanga intatta la dignità del lavoratore.
«I diritti umani devono rimanere una certezza assoluta – ha detto - possono adattarsi alle epoche ma mai cambiare».
All’incontro era presente anche la responsabile del comitato di Reggio Calabria Maria Antonia Belgio.