Un evento di incredibile bellezza è stato quello che ha preso forma nel Parco Scolacium che ha goduto dell’incanto aggiunto di una luna eclissàtasi. Questa sera e domani il grande teatro greco, con la trilogia eschilea "Orestea"
Tutti gli articoli di Spettacolo
PHOTO
Arrivato alla sua 18ma edizione, quest’anno “Armonie d’Arte Festival” ha come tema, “eros”. Il festival è stato ospitato a Scolacium, storica città della Magna Grecia, in un venue che desta grande stupore per la sua bellezza: il Parco Archeologico Scolacium che, per l'occasione, diventa un'agorà dello spirito dove musica, teatro, danza, leggenda e storia di ieri e di oggi s’intersecano, nel segno della cultura.
“Cruda Carne” è il nome della coreografia andata in scena ieri, che conferma l’indirizzo della ricerca e della sperimentazione perseguito da tempo dal Festival calabrese, ideato e diretto da Chiara Giordano, e che ha incantato con i suoi passi a due un pubblico rimasto ammaliato, quasi sospeso, fra terreno e divino. La rappresentazione gode la produzione originale di Armonie d’Arte Festival. Nell’atto unico di danza contemporanea si sono esplorati i confini dell’Eros, attraverso una fisicità plastica e pittorica dei corpi dei ballerini, una carnalità sinuosa e senza veli, dolcissima talvolta e a tratti violenta, sempre intensa e ammaliante, mai scontata, portando oltre ogni aspettativa lo sguardo dello spettatore. Primo ballerino, Filippo Stabile che vanta origini calabresi e che vanta di estro, profonda sensibilità e grande vena creativa ed espressiva.
Ad amplificare immagini, suggestioni e visioni proibite, le magnifiche musiche di Wagner, Orff, Pergolesi, e la voce narrante di Alberto Micelotta, che a tratti pareva riemergere dalle profondità del luogo e raggiungere la luna oscurata e poi, come l'arte richiamata a nuova vita, riapparsa, con la sua interpretazione delle più belle poesie erotiche di tutti i tempi, da Saffo a Baudelaire, da Nosside a D’Annunzio, da Neruda a Merini. Ad appagare ogni desiderio evocato e suscitato, per il piacere dei cinque sensi, infine una deliziosa e molto gradita cena, in cui l’arte di far sposare i cibi di Afrodite con una tavola moderna, è stata esercitata magistralmente grazie alla ricerca sui menù come sempre accurata di Maria Gullì, e la traduzione nel piatto dell’abile squadra di Daniela Carozza e Giampiero Ferro.
!banner!
«Questa sera siamo emozionati - ha confessato al suo pubblico Chiara Giordano in esordio di serata - perché lo Stato italiano ha voluto riconoscere i nostri sforzi e assegnarci il suo sostegno: cosa rara per la nostra regione, e infatti siamo il solo Festival musicale e multidisciplinare ad aver ottenuto tale importante risposta dallo Stato, Dipartimento dello Spettacolo dal vivo Fus (Fondo Unico Spettacolo). A ciò si aggiunge la magia di questa serata, dei nostri artisti che seguiamo con impegno con le nostre produzioni originali, e in più della luna, che se avessimo potuto immaginare e dipingere, avremmo messo proprio lì, dove la maestosa natura di Scolacium stasera l’ha incorniciata, fra le pietre millenarie dell’abside normanna».
Le prossime prossime serate in programma si annunciano imperdibili. Questa sera e domani il grande teatro greco, con la Trilogia Eschilea "Orestea". Il 3 agosto lo straordinario “Balletto del Sud” ne “Le Quattro Stagioni”, performance di teatro, musica e danza in due atti. E poi grande ritorno della lirica al Parco Archeologico Scolacium, il 7 agosto, con Opera Lab - La Traviata di Giuseppe Verdi, con la direzione dell’apprezzatissimo Leonardo Quadrini.
LEGGI ANCHE:
Il duo Scofield e Medeski incanta Armonie d’Arte - VIDEO