Le migliori cover dei disegnatori e redattori parigini, saranno esposte al Museo del Fumetto fino all’otto maggio. Una pagina senza giustizia quella di “Je suis Charlie”. Quel terribile attacco del 7 gennaio 1015alla libertà di stampa, che provocò la morte di 12 persone, vive negli occhi di chi resta.

 

La satira ed il suo linguaggio pungente diventano lo strumento per disegnare la società odierna, generando risate amare che fanno riflettere. L’amore vince sull’odio è il punto di forza di quelle simboliche matite spezzate che devono continuare ad andare avanti.

 

Boom di presenze alla mostra,che ironizza su Maometto e Papa Ratzinger. Si riflette sulla satira calabrese, recentemente colpita dalle polemiche, nel pieno clima elettorale.

 

Rossana Muraca