Un’occasione irripetibile per chi, come loro, è abituato a studiare piante e alberi solo sui libri di testo e attraverso le descrizioni di chi siede dietro la cattedra. Non poteva davvero esserci location migliore del vivaio di Ariola, in effetti, per gli studenti del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, per passare direttamente dalla teoria alla pratica. Hanno avuto l’opportunità di visitarlo lo scorso mercoledì, accompagnati dai docenti Giovanni Spampinato e Carmelo Maria Musarella, esperti rispettivamente di botanica ambientale applicata e di biologia vegetale, e da alcuni membri dell’associazione studentesca no profit Fag, presieduta da Federico Minniti, anch’esso presente all’incontro.
Gli studenti, 108 in totale, hanno raggiunto in pullman il sito di proprietà di Calabria Verde, che si trova nel territorio di Gerocarne, in provincia di Vibo Valentia, e che fa parte dell’articolato sistema vivaistico dell’azienda che conta altre otto strutture simili sparse in tutta la regione.
Ad attenderli, sul posto, c’erano il responsabile dell’ufficio regionale della Gestione Vivai e Faunistica, Carmelo Filice, il direttore del vivaio Vincenzo Maletta, il responsabile del vivaio Raffaele Schiavello e Roberto Piccolo, della squadra di Calabria Verde. Dopo aver appreso alcune informazioni necessarie in merito alla storia, alle caratteristiche e alle peculiarità dell’Ariola, i futuri agronomi e botanici non hanno perso tempo e hanno esplorato il vivaio da cima a fondo, tuffandosi a capofitto in questo enorme “laboratorio” di botanica all’aperto. Hanno così potuto conoscere le molteplici specie di piante presenti nell’area, e addentrandosi in uno splendido labirinto verde hanno improvvisato una gara di cultura botanica rispondendo alle domande dei docenti che li accompagnavano. Aceri, agrifogli, tigli, castagni, cipressi e persino un esemplare di ginkgo biloba, tra le piante più conosciute che hanno destato l’attenzione degli studenti e dei loro professori: c’era chi ne approfittava per prelevarne un campione da conservare nel proprio erbario e chi, incuriosito, osservava gli operai che riempivano con della terra le fitocelle forate in polietilene prima di piantare il seme o di inserire la talea. Alcuni hanno potuto pure godersi il panorama dal piccolo laghetto artificiale che di solito viene utilizzato per l’irrigazione a pioggia. La visita guidata è proseguita fino alle serre, dove vengono riposte quelle piante particolarmente sensibili che risentono del gelo invernale e delle intemperie.
Pienamente soddisfatti Filice e Maletta, che hanno concesso agli studenti di visitare il vivaio per confermare l’intenzione di Calabria Verde e del presidente della Regione Mario Oliverio, cioè quella di valorizzare i vivai forestali e far sì che possano essere sfruttati per scopi didattici, turistici e culturali, puntando sulla divulgazione del patrimonio naturalistico e sulla salvaguardia delle biodiversità calabresi. A quella di mercoledì faranno seguito altre iniziative di questo genere improntate su questa nuova politica e volte alla valorizzazione di questo inestimabile “tesoro” di Calabria.