Si è svolta ad Acri, all’interno della sala del Consiglio comunale, di palazzo Sanseverino Falcone, la presentazione del nuovo corso di laurea triennale dell’Università della Calabria in Scienze Infermieristiche. L’occasione, per far conoscere a tanti studenti prossimi alla maturità, l’offerta didattica dell’Unical in ambito sanitario.

Al tavolo del convegno, organizzato dall’amministrazione comunale di Acri e dal Dipartimento di Farmacia e scienze della salute e della nutrizione (Dfssn) dell’Unical, hanno partecipato il direttore sanitario dell’ospedale di Acri Angelo Caravetta, il direttore del distretto Valle Crati Asp-Cosenza Ottorino Zuccarelli, il prorettore e professore ordinario in Scienze Infermieristiche presso l’università Tor Vergata di Roma Rosaria Alvaro, il professore Natalino Palermo (Tor Vergata), la coordinatrice infermieristica dell’ospedale di Acri Marialuisa Zarriello, l’infermiera Hems Cosenza Luisa Pisano, il presidente dell’Opi Cosenza Fausto Sposato e Nicola Ramacciati, ricercatore e responsabile del corso di Scienze Infermieristiche dell’Unical.

A fare gli onori di casa, con i saluti è stato il sindaco di Acri Pino Capalbo. Assenti per impegni istituzionali il commissario dell’Asp di Cosenza Antonio Graziano e il presidente della Calabria Roberto Occhiuto. A rappresentare la Regione il consigliere Giuseppe Graziano. L’incontro è stato moderato dall’avvocato Ines Straface.

Perché scegliere l'Unical

«L'Università della Calabria sta puntando molto sulla nascita di questo corso di laurea - afferma Nicola Ramacciati, ricercatore e responsabile del corso di Scienze Infermieristiche dell’Unical -, anche in una visione avanzata perché sappiamo bene che si tratta di un'università con una grossa e consolidata esperienza nel campo delle tecnologie digitali, che tra l'altro adesso stanno spingendosi in ambito sanitario in modo diffuso e sempre più importante».   

Gli studenti presenti in sala sono stati invitati da Ramacciati a «scegliere Unical anche perché si avrà la possibilità di affiancare la competenza tecnologica, elemento molto importante in questo secolo, alla sanità e alla formazione in ambito infermieristico».

Le parole del sindaco Capalbo

«Nonostante le differenze politiche devo riconoscere i meriti al presidente della Regione Occhiuto – afferma durante il suo intervento il sindaco di Acri Pino Capalbo -.Attraverso l’istituzione della facoltà di Medicina e del corso in Scienze Infermieristiche, anche l’ospedale di Acri sarà sede di tirocini formativi. Questa è un'opportunità di crescita per tutto il territorio. E va dato atto – dice ancora Capalbo – che in questo caso è stato fatto un ottimo lavoro. Sicuramente tante cose in ambito sanitario vanno ancora riviste – aggiunge il primo cittadino – ma quando si parla di salute i vari schieramenti politici devono perseguire lo stesso obiettivo, che è quello di tutelare i cittadini».

Capalbo si è poi complimentato con Occhiuto anche per la nascita a Catanzaro dell’Azienda Dulbecco, il più grande polo sanitario della Calabria, ma anche tra i più importanti del meridione: «Con la fusione l’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e l’Azienda ospedaliero universitaria Mater Domini, Occhiuto ha dimostrato grande impegno e soprattutto di non dare spazio, fermando sul nascere, le lotte campanilistiche. Il polo darà sicuramente lustro non solo al sistema sanitario catanzarese e calabrese, ma sarà punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno italiano», ha concluso Capalbo.

«Corso di laurea importante per la nostra regione»

«L'importanza di questo corso di laurea può fare in modo che tanti ragazzi non vadano via dalla Calabria per andare a formarsi in altre regioni. In questo modo cercheremo di tenere sul nostro territorio il patrimonio umano, scolastico e professionale», ad affermarlo è stato Fausto Sposato, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Cosenza. 

«Alla conclusione del triennio si avranno a disposizione 250 infermieri - afferma Sposato - e questo è un dato importante. Infermieristica dà la possibilità di trovare lavoro nell'immediato, soprattutto per il fatto che c'è carenza di personale in tutta Italia. I ragazzi la scelgono perché è un percorso importante che non si ferma alla triennale».