Il numero più alto di sempre di trapianti di organi si è registrato nel 2024, un vero e proprio record: 4.692. Un dato che abbiamo analizzato insieme al direttore del centro trapianti regionale della Calabria Rino Mancini che, ospite nei nostri studi, durante il format A TU PER TU ha guardato non solo ai dati positivi. Comprendere e superare le opposizioni con una corretta informazione è stata la chiave di un confronto che ha portato a comprendere come donare non abbia alcuna controindicazione. Comprendere l’enorme macchina e l’equipe di professionisti che ruotano attorno a un si che salva tante vite è fondamentale per prendere consapevolezza.

A trainare i trapianti di cuore nello scorso anno è stata soprattutto la crescita della donazione a cuore fermo, cioè quella da pazienti la cui morte viene accertata dopo un arresto cardiaco di almeno 20 minuti: le donazioni di questa tipologia sono aumentate del 30,8% rispetto al 2023 (276) e i trapianti conseguenti del 39,3% (621). Nel 2024 quelli da donazione a cuore fermo hanno rappresentato il 13,2% di tutti i trapianti realizzati. Per quel che riguarda le donazioni, nel 2024, il tasso di donazione è salito a 30,2 donatori per milione di persone, superando per la prima volta quota 30, un livello che colloca il nostro Paese ai primi posti europei per donazioni di organi. Le Regioni con il tasso più elevato di donazioni sono Toscana (49,4 donatori per milione), Emilia-Romagna (45,5) e Veneto (44,7). Si registra, però, una importante crescita anche nelle Regioni meridionali (Sicilia +5,7 punti per milione, Campania +3,1, Calabria +2,7).

Eppure i dati confermano come, nonostante tutto, 1 italiano su 3 rifiuta la donazione degli organi
E i tassi di opposizione più alti sono proprio al Sud. A oggi, nel Sistema informativo trapianti sono presenti 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà: 15 milioni di consensi e 6,4 milioni di opposizioni. Sono i dati che emergono dal Rapporto sulle donazioni e i trapianti in Italia elaborato dal Centro nazionale trapianti (Cnt) e presentato oggi al ministero della Salute. I tassi di opposizione sono mediamente più alti al Sud, con percentuali superiori al 40% in tutte le Regioni meridionali, con il picco della Sicilia al 46,8%. I tassi più alti si registrano in Valle d'Aosta (66,7%), Calabria (53,4%), Umbria (40,9%). Quelli più bassi nella Provincia Autonoma Trento e in Molise dove non si è riscontrata nessuna opposizione.
Partendo da questo dato il direttore Mancini ha lanciato dai nostri microfoni un appello ai Calabresi.