Sono circa un centinaio i medici specialisti ambulatoriali, veterinari e psicologi distribuiti su tutto il territorio della provincia di Catanzaro attualmente in stato di agitazione, ma pronti a proclamare lo sciopero qualora l’Azienda sanitaria provinciale non devesse rispettare, così come sta avvenendo dal 2016, le norme contrattuali previste dall’Accordo collettivo nazionale e dal quello integrativo regionale in tema di medicina specialistica ambulatoriale che prevede, tra le altre cose, la corresponsione di alcuni emolumenti relativi alle attività degli specialisti nell’azienda sanitaria e l’abbattimento delle liste d’attesa.

 

Un punto sul quale il Sumai, sindacato unico medici specialisti ambulatoriali, si è sempre battuto, come spiega il segretario provinciale di Catanzaro Antonino Cardile: «Nel corso degli anni sono state fatte lettere di sollecito, diffide per attuare tutto quello che è previsto dall’accordo integrativo regionale. E Catanzaro è forse l’unica provincia che ha cercato di farlo. Il Sumai ha sempre insistito in particolare sull’obiettivo overooking, ovvero la riduzione delle liste d’attesa. E con una delibera del 2012 l’Azienda aveva già stabilito quali erano le modalità per cercare di diminuire l’attesa per le visite specialistiche su tutto il territorio provinciale, che a volte arrivano addirittura a sei mesi o più. Pur avendo allora deliberato questa forma di attuazione dell’attività di tutti gli specialisti, nei fatti poi, però, la delibera è rimasta nel cassetto e, malgrado le continue pressioni sindacali fatte nell’interesse del cittadino, nulla è cambiato. Bastava procedere con l’incremento del numero di prestazioni in relazione all’orario di servizio di ogni singolo specialista e avremmo sicuramente guadagnato un po’ di tempo per non far aspettare i nostri pazienti».

Cosa prevede l'accordo

Ma l’accordo integrativo regionale pare che ora non venga riconosciuto dalla stessa Azienda. «A contestarlo non è la parte apicale dell’Asp – spiega Cardile – ma una dirigente che a parere del Sumai non ha titolo per farlo. E’ bene ricordare infatti che l’accordo è valido fino a sottoscrizione di uno nuovo». L’Accordo prevede alcuni capisaldi della specialistica ambulatoriale: «Oltre all’abbattimento delle liste d’attesa – chiarisce il segretario provinciale del Sumai – prevede anche  la refertazione delle visite che effettuiamo giornalmente negli ambulatori, il rispetto della spesa farmaceutica, la corresponsione di una somma per i responsabili di branca che si occupano di tutte le problematiche che l’Azienda non conosce. Personalmente non ho mai visto ad esempio un direttore sanitario venire negli ambulatori per vedere come si lavora. Malgrado le continue rimostranze del Sumai ci sono infatti ambulatori che non sono dotati delle attrezzatura  idonee».

Verso lo sciopero

Sempre  nel 2012 infatti il sindacato dei medici specialisti ambulatoriali aveva già presentato una serie di richieste per riattrezzare gli ambulatori. «Richiesta che non è mai stata portata avanti del tutto». Problematiche,  dunque, che il Sumai ha portato all’attenzione del commissario alla sanità, del prefetto di Catanzaro, della Regione Calabria e dell’Asp. «Questa mattina sono stato convocato dal commissario dell’Azienda per cercare di risolvere la situazione – fa sapere Cardile -. Se non arriveremo ad un accordo su quelle che sono le nostre aspettative, dallo stato di agitazione passeremo allo stato di sciopero. Ovviamente, secondo quanto prevede il contratto collettivo nazionale dovremo garantire sicuramente alcune prestazioni, almeno uno specialista per ogni branca in accordo con l’Azienda. Tutti gli altri specialisti in sciopero ovviamente provocherebbero un disagio per gli utenti poiché salterebbero  tutte le visite programmate nella giornata di sciopero».