Nuovo scontri sui temi della Sanità in Calabria. Questa volta a prendere la parola la pentastellata Dalila Nesci che ha evidenziato la «incompatibilità ciclopica e non ammissibile» del dottor Andrea Urbani.

 

La deputata M5s ha ribadito la questione alla Camera capogruppo in commissione Sanità, in una nota indirizzata al governatore della Calabria, Mario Oliverio, al vicepresidente della Regione, Antonio Viscomi, e al collegio dei revisori della giunta e del consiglio regionale. Per conoscenza il documento è stato inviato anche al commissario della sanità calabrese, Massimo Scura.

 

Nello specifico la Nesci ha contestato la doppia carica di Urbani, sub-commissario per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria e nuovo direttore generale della Programmazione sanitaria presso il Ministero della Salute.

 

La parlamentare 5 stelle ha invitato «i vertici dell'esecutivo regionale della Calabria a voler assumere ogni iniziativa utile a rilevare nelle sedi istituzionali proprie l'incompatibilità» tra i due incarichi, chiedendo – anche al collegio dei revisori – di «assumere tutte le iniziative utili ad evitare che alla Regione Calabria sia imposto dal governo centrale il ruolo di mero ufficiale pagatore».

 

«È incredibile – commenta la deputata – che Urbani svolga insieme i due ruoli di controllato e controllore e che a Roma abbiano pensato di affidargli una postazione da cui verificherà i suoi stessi atti. Questo vuol dire che il commissariamento è uno strumento politico in mano al ministro Beatrice Lorenzin. Se stavolta Oliverio resterà immobile, vorrà dire che è solo complice. Apprezzo il fatto che il commissario Scura si sia invece mosso, come riportato dalla stampa».