Ha rinunciato all’insegnamento nelle scuole primarie al Nord per rientrare nella sua amata Sila. Tra qualche settimana partirà per un viaggio in America Centrale prima di dedicarsi all’organizzazione di grandi eventi per la prossima stagione estiva
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Stefano Straface è rientrato da Torino 2 anni fa, rinunciando così all’insegnamento nelle scuole primarie. Rientrato nella sua amata Sila Grande, è subito diventato un protagonista e “spacciatore” delle bellezze della nostra terra, promuovendole in ogni modo. Frequenti le sue incursioni in tanti paesi di diversi continenti. Poi ha inventato tante feste del tutto inedite per dare luce alle notti delle estati calabresi.
Stefano, le tue energie sembrano non esaurirsi mai. Ma come fai? E soprattutto: perché lo fai?
«Ma no, sarà un’impressione, forse perché ci incontriamo solo nei giorni di sole, dove tutto sembra splendere, ma la realtà è un po’ diversa. Anche io, come tutti, ho i miei momenti di up, di down e a volte di sclero. Cerco comunque di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. Ora però ho deciso di prendermi una pausa dagli eventi».
Vuoi mollare tutto?
«Ma no. Nel 2024 abbiamo spinto davvero tanto, e per questo farò un viaggio abbastanza lungo in America Centrale, tra Messico e Cuba. Sarà un’occasione per creare nuovi video, visitare posti meravigliosi e tornare con una nuova energia. Inoltre, questo dovrebbe essere l’anno in cui porterò il mio format Aperintour fuori dall’Italia. Stiamo concludendo un contratto interessante su un’isola famosa per la festa e l’intrattenimento, però non voglio anticipare nulla. Insomma, tanti progetti in arrivo, ma intanto una pausa per ricaricare le batterie è essenziale».
Ci puoi elencare i Paesi che hai visitato nell’ultimo anno?
«Come in tanti sanno, ho un piccolo obiettivo nella vita: visitare almeno tre o quattro nazioni diverse ogni anno. Non è facile, sia per motivi economici che di tempo, ma è un traguardo a cui tengo molto per esplorare il mondo e arricchire il mio percorso di vita. Nell’ultimo anno ho scoperto nuove destinazioni come Finlandia, Austria, Marocco e Germania. Quest’anno, però, ho deciso di ampliare gli orizzonti e andare oltre continente».
Anno nuovo, nuovi viaggi.
«Il mio primo viaggio del 2025 sarà in America Centrale. Partirò il 16 febbraio con due amici per il Messico, dove visiteremo insieme alcune zone. Dopo il loro rientro in Italia, io proseguirò il mio viaggio, rimanendo un mese in più per esplorare a fondo il Messico e poi visitare anche Cuba, sono super carico!»
Tutto in te parla di entusiasmo e allegria. Come fai a viaggiare per il mondo senza punti di riferimento certi, praticamente solo con qualche spicciolo in tasca… non è certamente una cosa semplice. Spiegaci come ti organizzi.
«Per i viaggi più importanti la chiave, secondo me, è una buona programmazione, anticipando le tempistiche per poter dilazionare i pagamenti. Ad esempio, ho prenotato il volo per questo viaggio un anno fa, e nel corso dell’anno mi sono organizzato pagando gli alloggi per i primi 15 giorni. Il resto lo deciderò sul momento. Nei primi 16 giorni sarò con due amici, seguendo i loro itinerari, quasi come fossi un cliente, mentre loro saranno le mie guide. Dopo di loro, invece, vivrò il viaggio in totale libertà, lasciandomi trasportare dal momento: deciderò giorno per giorno dove andare, magari conoscendo persone del posto o partecipando ad eventi locali».
A livello economico come pensi di cavartela?
«Intanto l’America Centrale non è eccessivamente cara. Fuori dalle zone più turistiche si può vivere con 20-30 euro al giorno, rendendo possibile un viaggio più lungo. Quello che consiglio sempre è organizzarsi con largo anticipo per distribuire le spese».
Ma comunque occorrono parecchi soldi.
«Oggi viaggiare anche senza grandi risorse economiche è possibile. Esistono app, scambi culturali, programmi di volontariato o lavori in cambio di vitto e alloggio. Non sarà un viaggio di lusso, ma spesso questi sono i più autentici: si vive insieme ai locali, si scoprono le tradizioni e si spende poco, vivendo esperienze uniche».
Intanto a breve dovrai pensare all’estate.
«Ancora non ho deciso dove trascorrerò l’estate, ma sicuramente sarò un po’ in giro per l’Europa. Sto lavorando per ampliare la cerchia degli eventi e portarli anche fuori dall’Italia. Come accennavo, siamo vicini a chiudere un contratto in un’isoletta famosa per la festa, il che sarebbe una grande novità».
Allo stesso tempo, non vorrai trascurare la tanto amata Calabria.
«Continuerò a organizzare eventi qui in Calabria, sempre con il mio format Aperintour, che resta un punto fermo del mio progetto. L’obiettivo è portare avanti entrambi i percorsi, tra nuove opportunità internazionali e radici locali. Ovviamente il mio team sarà fondamentale perché senza di loro non riuscirei a fare nulla».
Sembra tutto rose e fiori. Ma certamente qualche disavventura ti sarà capitata
«Durante un viaggio in Francia, mentre visitavo la Rue du Vin vicino Bordeaux, ho noleggiato una Mini Cooper, ma la scelta si è rivelata pessima: Maps mi ha guidato su strade secondarie sterrate e sabbiose, e l’auto si è bloccata nella sabbia: era proprio impantanata. Dopo due ore e mezza di tentativi frustranti, e una lunga chiamata con l’assicurazione che non capiva l’inglese, sono riuscito a risolvere grazie a dei ragazzi con una Jeep che hanno tirato fuori la macchina con una corda. Nonostante il nervosismo e la sabbia ovunque, ho chiuso la giornata con una risata e una birra insieme ai “salvatori”».
Un altro episodio?
«Uno più preoccupante è successo a Cracovia. Ero lì con due amici per far visita un nostro amico in Erasmus. Dopo una serata fuori, siamo tornati e abbiamo trovato la porta di casa manomessa: qualcuno era entrato e ci aveva svaligiato. Per fortuna, avevamo con noi solo pochi contanti (200-250 euro a testa), ma il momento è stato di grande spavento. Abbiamo denunciato l’accaduto alla polizia, ma non si è potuto risolvere nulla. Nonostante tutto, anche in questa disavventura ce la siamo cavata. Ho ancora impressa la faccia del mio amico impanicato che non ha voluto
più dormire in quel B&b».