L’orizzonte temporale che si punta a scollinare con successo è giugno. L’equilibrio di bilancio, che potrebbe essere certificato a quella data, dovrebbe infatti consegnare alla Cittadella le chiavi per l’agognata uscita dal commissariamento nel settore sanitario. La delicata partita si aprirà martedì, quando la delegazione calabrese tornerà a Roma per affrontare nuovamente i tecnici ministeriali.

Il tavolo interministeriale

In tasca il preconsuntivo 2024 e l’ambiziosa prospettiva di approvare in tempo utile tutti i bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. Un record a queste latitudini, mai in passato al 30 aprile ha corrisposto la regolare chiusura dei consuntivi, alcuni – in particolare, a Cosenza e Reggio Calabria – lasciati a lievitare per diversi anni.

Il piano d’attacco

I dati già trasmessi al Mef a fine gennaio, saranno martedì oggetto di una più puntuale verifica da parte dei tecnici romani che, in sede di tavolo interministeriale, esprimeranno l’immancabile serie di osservazioni da recepire in fase di adozione dei consuntivi aziendali. Entro il 30 aprile si spera di archiviare il dossier per arrivare al 30 di maggio, senza patemi, a chiudere e approvare il consolidato 2024.

Le catene del commissariamento

Questo il piano studiato fin nei minimi dettagli alla Cittadella. L’aspettativa è quella di discutere - presumibilmente a metà giugno al successivo tavolo interministeriale - il consuntivo definitivo e incassare così dal Mef la certificazione dell’equilibrio di bilancio che per la Calabria potrebbe voler dire liberarsi finalmente dalle catene del commissariamento.

Il duplice fronte

La strategia si gioca sul duplice fronte del risanamento dei conti e del progressivo miglioramento dei Lea. La delegazione calabrese, che martedì si appresta a percorrere l’ultimo miglio, è convinta di avere le carte in regola. Intanto, il conseguimento della sufficienza in due dei tre indicatori che misurano l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. La notizia è dei giorni scorsi, il ministero della Salute ha confermato l’aggiornamento dei dati nell’area della prevenzione. La Calabria risultava già adempiente in quella ospedaliera.

L’equilibrio di bilancio

Quindi, l’equilibrio di bilancio. È la partita che si giocherà nei prossimi due mesi. La struttura commissariale resta ottimista sulla possibilità di garantire la copertura della spesa sanitaria con una manovra fiscale ordinaria, ovvero senza far scattare gli aumenti delle aliquote. Secondo le proiezioni della Cittadella, i margini ci sarebbero.

Eccessi e sregolatezze

Coprire il disavanzo con i circa 120 milioni scaturiti dal gettito ordinario dell’addizionale regionale, centrare l’obiettivo dell’equilibrio per il terzo anno consecutivo (dal 2022 al 2024) e offrire, per questa via, prova definitiva ai ministeri di affidabilità e attendibilità. Dopo l’ultima proroga, tutti i bilanci pregressi delle Asp di Cosenza e Reggio Calabria sono stati approvati nel termine previsto del 31 marzo, a fine aprile dovrebbero arrivare i consuntivi 2024; insomma, dopo anni di eccessi e sregolatezze la Calabria fa pace con Roma.

La fine del commissariamento

Ma in cambio chiede la disapplicazione della camicia di forza del commissariamento, che finora si è tradotta in un controllo ossessivo del Mef. E che – se accordata – potrebbe significare, al contrario, lo sblocco di risorse e premialità, e maggiori margini di manovra nell’organizzazione sanitaria.