Il tema della Sanità è stato al centro di un incontro tra l’Asp di Reggio Calabria e la rappresentanza istituzionale dei 33 Comuni della Piana di Gioia Tauro. Un dialogo in merito ad una situazione atavica complicata, al fine di garantire il diritto alla salute ai cittadini.

Il presidente dell’assemblea dei sindaci dell’associazione “Città degli Ulivi” Michele Conia e il presidente del comitato direttivo Marco Caruso esprimono soddisfazione sull’esito del confronto avuto con la direttrice generale dell’Asp Lucia Di Furia.

I rappresentanti dell’associazione hanno incassato le rassicurazioni della direttrice Di Furia relativamente al completamento delle procedure per la realizzazione, nel territorio della Piana, delle Case di Comunità, poste a Gioia Tauro, Rosarno, Taurianova, Cinquefrondi, Palmi, così come è stata confermata la realizzazione degli Ospedali di Comunità a Cittanova e Oppido Mamertina. In merito a queste strutture, secondo la direttrice generale, entro la fine del corrente anno, salvo imprevisti, si potrà procedere alla consegna dei lavori.

È stato posto, inoltre, l’annoso problema delle guardie mediche. Lucia Di Furia ha assicurato massimo impegno, pur consapevole delle numerose problematiche da affrontare, garantendo la piena disponibilità ad un incontro sul territorio per concertare le linee di intervento possibili ed eventuali soluzioni.  

In conclusione, secondo i sindaci «va apprezzato il clima ottimale in cui si è svolto l’incontro, segno evidente che è necessario lavorare in sinergia per ottenere riscontri positivi in termini di offerta sanitaria sul territorio e per migliorare i percorsi avviati rispetto alle criticità ancora esistenti».

Mentre i sindaci si reputano soddisfatti del colloquio avuto con la direttrice generale dell’Asp reggina Lucia Di Furia, il Comitato spontaneo a tutela della salute dei cittadini della Piana manifesta una serie di perplessità: «Vogliamo fatti e non più parole».

Sulla questione delle Case di Comunità «i tempi dei lavori da effettuare ovviamente non sono sanciti da nessun impegno scritto, da nessun  cronoprogramma – sottolinea il comitato rappresentato dal presidente Marisa Valensise -. Dove si prenderà il personale per queste scatole ancora da fare e, perlopiù vuote, in tutta la Calabria? Sono stati indetti i concorsi per tutte le figure che servono?»

Il Comitato rimarca, puntando l’attenzione sull’ospedale spoke di Polistena: «Non una parola sulla grave e annosa mancanza di medici anestesisti, le liste di attesa sono quasi raddoppiate. Avete chiesto del perché nel reparto di radiologia, dove si effettuano 43 mila prestazioni l’anno, sono rimasti sempre i soliti 4 medici stremati e dove c'è un primario costretto a fare 18 notti al mese? Perché la chirurgia del nostro ospedale ha una lunga lista d’attesa, con più di 230 i pazienti che aspettano di poter fare un intervento? Perché dopo la farsa dell'ambulatorio di oncologia di sole consulenze, non è partito sul serio come promesso il nostro reparto di oncologia? C'è tanta gente del territorio che attende di poter fare la chemioterapia qui a Polistena. Questo e tanto altro manca ai vostri cittadini».