Il sindacato critica l’assenza di confronto con le organizzazioni. L’ultimo incontro a ottobre scorso e sul tavolo restano questioni irrisolte: la liquidazione dell’indennità di pronto soccorso e la gestione dell’emergenza-urgenza
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«Eh si, c’è proprio da chiederselo se la casa della struttura commissariale per il piano di rientro dal debito sanitario, del dipartimento regionale salute e di Azienda Zero sia ancora abitata o sia stata abbandonata definitivamente dai vari commissari e sub commissari e dirigenti ad interim, visto che l’ultimo contatto risale al 23 ottobre 2024». Lo si legge in una nota della segretaria della Cisl Fp Calabria, Luciana Giordano, che evidenzia come l’ultimo incontro sia avvenuto ad ottobre dello scorso anno quando «le organizzazioni sindacali di categoria sottoscrissero l’accordo sull’indennità di pronto soccorso per gli operatori dell’area emergenza urgenza».
Furono gettate le basi prosegua la sindacalista «per arrivare alla firma di un accordo sulle prestazioni aggiuntive, così come prevede il Ccnl del comparto sanità pubblica 2019/2021. Un contratto che all’art. 7 prevede l’attivazione dell’istituto di partecipazione del confronto regionale su una serie di materie di fondamentale importanza per l’efficientamento e il buon funzionamento del servizio sanitario regionale.
Basti pensare alle risorse aggiuntive regionali che la Calabria non ha mai ritenuto di stanziare e che invece avrebbero potuto incentivare e ristorare il lavoro dei tanti operatori sanitari impegnati quotidianamente nella frontiera dell’assistenza e dell’emergenza.
Per non parlare poi di tutta la partita che riguarda le problematiche connesse al lavoro precario e ai processi di stabilizzazione, ancora da completare, per dare seguito all’ultimo protocollo sottoscritto nel dicembre 2022, che portò alla stabilizzazione di oltre 2.500 operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid.
Come si può immaginare di risanare il sistema sanitario calabrese se non si rispettano gli impegni assunti? Come nel caso dell’indennità di pronto soccorso, finanziata da leggi nazionali per incrementare la remunerazione di quel personale che quotidianamente è esposto a rischi e pressioni di ogni genere?
Basti pensare al fenomeno ormai costante delle aggressioni da parte di un’utenza sempre più esasperata. Non c’è da stupirsi, poi, se si registra un costante esodo dei professionisti della salute dalle aree dell’emergenza urgenza!
E cosa dire della situazione assurda della gestione del suem 118 affidata ormai da tempo all’Asp di Cosenza, mentre Azienda Zero continua ad esistere senza un’effettiva dotazione organica e senza garantire alcun miglioramento in quei settori nevralgici, che avrebbero dovuto gestire funzioni fondamentali, quali la corretta trasmissione dei flussi, i sistemi informativi, i concorsi in forma aggregata e quant’altro?
Così non va proprio! La Cisl Funzione Pubblica Calabria dice basta a questo stato di inerzia e chiede al presidente e commissario Occhiuto, innanzitutto, di intervenire al fine di procedere alla liquidazione dell’indennità di pronto soccorso e di attivare con urgenza un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria per dare seguito alle disposizioni contenute nel citato art 7 del Ccnl del comparto sanità pubblica 2019/2021 e per affrontare costruttivamente tutti i nodi irrisolti del sistema sanitario della Calabria!»