Omogo “Acqua” Moses, al termine dell’udienza di convalida, è stato scarcerato dal Gip di Cosenza, Claudia Pingitore. È risultato estraneo ai fatti contestati relativi al rapimento della piccola Sofia.

Il pubblico ministero Antonio Bruno Tridico non ha esitato a chiedere la scarcerazione di Moses, riconoscendone l’innocenza. Ora l’indagato torna in libertà, con la sua posizione destinata a essere archiviata. Rimane invece in carcere Rosa Vespa.

L’udienza di convalida, iniziata intorno alle 10 di questa mattina, ha visto un rapido cambio di prospettiva sul quadro indiziario che coinvolgeva il marito. Fin dalle prime fasi, il pm Tridico e il Gip Pingitore hanno riconosciuto che l’uomo fosse inconsapevole degli eventi accaduti il 21 gennaio 2025.

Come rivelato dalla nostra testata nei giorni scorsi, i dettagli del comportamento di Moses si sono rivelati decisivi. In particolare, la sua condotta all’interno della clinica, quando ha preso l’ovetto per adagiare il piccolo Ansel, e la reazione avuta nel momento in cui, insieme agli altri parenti, ha compreso che si trattava di una neonata, sono stati giudicati inequivocabili.

Anche Rosa Vespa aveva già scagionato il marito. Le sue dichiarazioni sono state ritenute credibili sia dagli inquirenti che dal Gip. Tuttavia, per la donna l’inchiesta prosegue, così come gli accertamenti investigativi contro la clinica Sacro Cuore di Cosenza, dove si ipotizza una presunta omissione nella vigilanza. Rosa Vespa e Omogo “Acqua” Moses sono difesi dagli avvocati Gianluca Garritano e Teresa Gallucci.