Create dall’ex commissario Antonio Battistini in attesa che l’Asp di Cosenza completasse la procedura di affidamento regionale ora sono in scadenza. Ma l’iter generale è bloccato e i sindaci non ci stanno: «Servizio troppo importante per essere interrotto»
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L’immobilismo dell’Asp di Cosenza e la pioggia di ricorsi che si è abbattuta sulla manifestazione di interesse per l’assegnazione di nuove postazioni territoriali di emergenza produce i suoi effetti anche ad altre latitudini. Nella provincia di Vibo Valentia, ad esempio, dove in questi giorni è montata la preoccupazione tra le fasce tricolori. Dopo aver assaporato l’ebbrezza di avere servizi di prima emergenza direttamente sotto casa, il timore adesso è di saggiare anche l’amara delusione di vederseli sottratti perché in scadenza il 31 dicembre.
Lo scorso giugno, infatti, l’azienda sanitaria bruzia – delegata da Azienda Zero – ha avviato una procedura per individuare associazioni di volontariato cui affidare la gestione di postazioni territoriali di emergenza aggiuntive rispetto a quelle già esistenti. Ad oggi, tuttavia, l’istruttoria non solo non è stata completata ma gli enti del terzo settore, attraverso la notifica di più ricorsi, hanno richiesto la revoca in autotutela dell’intera procedura.
Ne è scaturita una paralisi ma con ripercussioni anche ad altre latitudini. In attesa, infatti, che l’Asp di Cosenza completasse l’iter di affidamento delle postazioni, l’ex commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Antonio Battistini, ha bruciato le tappe procedendo con un avviso autonomo e per la durata di sei mesi che ha portato, in anticipo sui tempi, all’istituzione di cinque nuove postazioni di emergenza nella provincia vibonese.
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