Foto di gruppo e consegna di gadget, anche così è cominciato il primo giorno di lavoro per i 16 medici cubani destinati all’ospedale di Polistena. Qui dove tutto ebbe inizio, vista la carenza di personale nei mesi scorsi chiuse il reparto di Rianimazione - e il pronto soccorso rimase aperto solo grazie al taglio di 3 punti di primo intervento in provincia - l’Asp di Reggio Calabria a voluto dare il suo benvenuto ufficiale. «Il loro arrivo – ha detto la commissaria Lucia Di Furia – è un momento in cui cominciamo a respirare. Nel frattempo continuiamo a fare concorsi con l’auspicio che man mano riusciamo a ripristinare professionalità costanti».

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Sedici professionisti in tutto, tra loro 2 ortopedici, un radiologo e 2 cardiologi, che per 2 mesi verranno affiancati da colleghi già in servizio nell’ospedale, uno spoke che per ora ha un organico normale risicato composto da 141 medici. «I medici arrivati – ha proseguito Di Furia – rappresentano il 10%, un numero che chiaramente non è risolutivo. Poi c’è un aspetto sottaciuto ovvero lo scambio tra competenze diverse che sarà possibile ottenere». Mattinata all’insegna dell’entusiasmo, quindi, - il primario di Cardiologia, Enzo Amodeo, ha consegnato ai colleghi una spilla e una felpa – peraltro in una città amministrata da una giunta comunista. «Abbiamo concesso in comodato d’uso gratuito una stanza del municipio – ha detto il sindaco Michele Tripodi – che diventerà la sede del coordinamento di tutti i medici cubani impegnati in Calabria». Il sindaco ha confermato il sostegno alla convenzione stipulata.