L'Usb (Unione sindacale di base) di San Giovanni in Fiore, insieme a studenti, disoccupati, lavoratori e pensionati, sta portando avanti una campagna per il diritto alla salute nonostante la zona rossa abbia impedito la protesta in piazza.

«Decine e decine di cittadini - spiega una nota - hanno "bombardato" i social postando in maniera coordinata la propria foto con un cartellone in mano che rivendicava la riapertura del nostro ospedale e invitava a scendere in piazza l'8 maggio alla cittadella regionale. Oggi l'Usb di San Giovanni in Fiore, in quanto facente parte di un percorso di mobilitazioni che investe tutta la Calabria e che culminerà in una grande manifestazione, ha fatto un blitz all'ingresso dell'ospedale civile di San Giovanni in Fiore per chiamare la popolazione e i lavoratori ad assediare la cittadella regionale l'8 maggio».

L'ospedale di San Giovanni in Fiore - si legge - rappresenta un polo sanitario cruciale e un punto di riferimento per i paesi limitrofi, che in periodo di Covid dovrebbe essere ancora di più potenziato per non gravare sugli ospedali delle città come quello di Cosenza già al collasso. Di seguito la piattaforma della manifestazione unitaria che coinvolgerà lavoratori e disoccupati organizzati insieme ai comitati popolari per il diritto alla salute: «Il malcontento popolare - si sottolinea -cresce, giustamente, con l'Asp di Cosenza occupata che si aggiunge alla lunga occupazione dell'ospedale di Cariati. Dobbiamo cominciare a fare sul serio. Ogni giorno la gestione della pandemia e dell'emergenza sociale in Calabria e nelle regioni meridionali peggiora: un piano di rientro sanitario che ci sta uccidendo, servizi delegati a speculatori privati, commissari e facenti funzione lasciati al loro posto per fare finta di governare».