«Non si può fare, perché questo accordo presuppone tutta una serie di autorizzazioni che non sarà possibile ottenere». Lo dice Eugenio Corcioni, presidente dell'Ordine dei medici di Cosenza, in riferimento all'annuncio fatto da Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, dell'arrivo di quasi 500 medici cubani in soccorso dei presìdi sanitari calabresi.

«Ci vuole il riconoscimento dei titoli esteri, è una procedura che si fa persona per persona, e non ha delle deroghe - dice Corcioni - se non occasionali, nel corso della pandemia, ma adesso non esiste più lo stato di emergenza».

«E comunque, anche nel corso dell'emergenza, i medici stranieri facevano solo tenda, o rianimazione per quanto riguarda i russi, - dice ancora Corcioni - con grandi ostacoli per quanto riguarda la lingua: se c'è una branca della medicina in cui parlare è decisivo, questo è proprio il pronto soccorso».

«Quindi non si può fare - conclude Corcioni - e non per un ostacolo burocratico, ma per un problema concreto, perché il corso di studi è decisivo per la garanzia dell'utenza e la medicina legale cubana è diversa da quella italiana».