Multidisciplinare, interattivo e con fitta presenza di specializzandi. Sono i motivi per i quali il professor Pietro Invernizzi, coordinatore del network italiano per la ricerca e la cura delle malattie autoimmuni del fegato, ha indicato nel congresso calabrese tenuto all'Università Magna Grecia di Catanzaro il migliore fra quelli da lui presieduti.

«Un motivo di orgoglio ma anche da sprone per fare meglio e continuare a dare risposte ai nostri pazienti», ha commentato con comprensibile soddisfazione il professore Ludovico Montebianco Abenavoli, ordinario di Gastroenterologia e direttore della relativa Scuola di specializzazione.

«Questa branca specialistica del Policlinico catanzarese – ha aggiunto – si candida a contrastare una percentuale di emigrazione sanitaria. Il fegato è la centrale metabolica del nostro organismo. Virus e alcol, fino a un po' di tempo fa, ma oggi soprattutto, i discorsi metabolici incidono particolarmente sulla funzionalità del fegato. Oggi, grazie agli studi che stiamo svolgendo ed all'attività di tipo assistenziale, possiamo prendere contatto con i tanti pazienti calabresi che, invece di emigrare fuori, possono trovare da noi le risposte che cercano e trovare quindi assistenza, competenza e anche contatti con altri centri nazionali e internazionali al fine di rispondere alle esigenze dei nostri pazienti».

Una sanità calabrese che non è solo ombre. L'Università Magna Graecia di Catanzaro si candida, infatti, come polo di eccellenza nella cura delle malattie autoimmuni del fegato. Importanti rilievi emersi durante il nostro collegamento Tg con l'ateneo del capoluogo.

Decisivo si rivela l'approccio multidisciplinare alla patologia. «Il fegato è un organo che, quando accusa una patologia, coinvolge altri organi apparati. Ecco quindi che entrano in gioco altre figure professionali e specialistiche come l'endocrinologo, l'internista, il cardiologo, il radiologo, l'anatomopatologo e tante altre che devono essere coinvolte in un approccio a 360 gradi con il paziente, proprio per andare incontro alle sue esigenze».

Gastro, che passione! 

A nome dei tanti specializzandi parla la dottoressa Carmen Colaci, al terzo anno di Malattie dell’apparato digerente. «Perché la scelta di questa branca? Ho scelto proprio con passione e con amore la gastroenterologia e poi sono entrata in specializzazione. L'aspetto più gratificante del percorso è sicuramente il punto di vista clinico, operativo in tutte le patologie che trattiamo e soprattutto la ricerca che, grazie all'Università Magna Grazia di Catanzaro, riusciamo a fare anche a livelli eccellenti».