Dentro la Notizia riaccende i riflettori sulla sanità a San Giovanni in Fiore: il programma condotto da Pasquale Motta ha ripercorso la storia di tre donne che hanno partorito in condizioni di emergenza. Tre casi raccontati dalla nostra testata durante un'estate "particolare" per la sanità sangiovannese, che sui monti della Sila ha avuto inizio lo scorso 20 giugno con la nascita di Antonio Lorenzo, venuto al mondo su un'ambulanza durante il trasferimento all'ospedale di Crotone; alcuni giorni dopo nella notte tra il 23 e il 24 giugno, la notte di San Giovanni Battista, il santo patrono, la nascita del piccolo Gabriel sul pianerottolo, mentre l'ultima in ordine di tempo, lo scorso 26 settembre, è la nascita in casa della piccola Giulia

A raccontare la situazione sanitaria l'associazione Donne e Diritti con il suo presidente Stefania Fratto che da anni si batte per chiedere il miglioramento dei servizi sul territorio e il ripristino dei reparti chiusi nel nosocomio cittadino. La chiusura del Punto nascita da anni costringe le donne in gravidanza a trasferimenti negli ospedali di Cosenza e Crotone, trasferimenti che nei mesi invernali diventando ancora più complicati a causa delle condizioni meteo. 

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La storia del piccolo Gabriel è stata raccontata dalla nonna Carla e dalla mamma Maria Paola che hanno ripercorso i momenti delicati vissuti alcuni mesi fa. «Ho iniziato ad avere i dolori ed ho chiesto a mio marito di chiamare il 118, mentre io ho avvertito il mio ginecologo che mi ha consigliato di raggiungere Crotone. Nel frattempo lui è andato in ospedale perché l'ambulanza ancora non era arrivata. Intanto io mi sono resa conto che il parto era imminente e non avrei fatto in tempo a raggiungere l'ospedale. Ho chiesto a mia madre di darmi una mano, mentre è arrivato il personale del 118 con il bambino che aveva il cordone ombelicale intorno al collo e grazie all'infermiere Carlo Arnone mio figlio è venuto al mondo. Dopo con l'aiuto della dottoressa della Guardia medica siamo stati trasferiti a Crotone. Per fortuna tutto è andato per il verso giusto».

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Una complicanza che poteva essere fatale al piccolo Gabriel. La giovane sangiovannese durante il suo racconto non dimentica le altre donne che hanno partorito in emergenza chiedendo in maniera netta: «la riapertura del Punto nascita per evitare che un momento di gioia possa trasformarsi in tragedia».

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Una richiesta che arriva forte anche dalle rappresentanti di Donne e Diritti che dal piazzale antistante il Pronto soccorso cittadino hanno ribadito la richiesta di una «sanità che possa soddisfare i bisogni di una comunità che vive nelle aree interne. Una sanità che per ripartire ha bisogno di poter contare sulla riapertura di quei reparti, chiusi da anni, fondamentali per poter continuare a vivere a San Giovanni in Fiore».