La nuova ondata di contagi da Covid-19 rischia di travolgere il Vibonese, che ad oggi si trova a fare i conti con oltre settecentosessanta casi attivi. Numeri destinati ad aumentare, come nel resto della Regione e del Paese. Ragion per cui, l’Azienda sanitaria provinciale è al lavoro per tentare di dare risposte tempestive di fronte all’incedere dell’emergenza. All’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia vi sono nel complesso 18 posti Covid, gestiti dal reparto di Malattie infettive: 10 sono allestiti per terapia semi-intensiva ed attualmente sono tutti occupati (di tali pazienti, nove non si erano vaccinati); 8 sono di Obi (Osservazione breve intensiva) e ve ne è occupato uno soltanto. In provincia si può contare poi su ulteriori 10 posti letto Covid nell’ospedale di Tropea: qui vengono trasferiti i pazienti che hanno superato la fase critica e sono ormai in via di guarigione.

Terapie a domicilio e l’aumento dei posti letto

«Dobbiamo evitare di trasformare l’ospedale di Vibo in ospedale Covid», afferma con forza il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, Maria Bernardi. Come? Puntando, per i casi sintomatici meno gravi, sugli ospedali periferici (come appunto Tropea) o i Covid hotel, ma ancor prima sulle terapie domiciliari. «Stiamo curando tantissime persone con gli anticorpi monoclonali, ieri sera ho chiamato in Regione per chiedere altre dosi – spiega Bernardi -. Stiamo cercando di intervenire quanto più possibile a domicilio, per evitare di ingolfare l’ospedale». In caso di necessità, si è comunque pronti ad intervenire per implementarne la capienza: «Qualora vi fosse un’ondata forte e seria, noi in meno di 48 ore siamo in grado di trasformare le sale operatorie in sale rianimatorie per i casi più acuti». Circostanza che, però, renderebbe il nosocomio off limits per le attività chirurgiche ordinarie.

Per quanto riguarda la terapia intensiva, fino ad ora i pazienti Covid vibonesi che ne hanno avuto bisogno sono stati dirottati su Catanzaro. Ma con il nuovo anno le cose potrebbero cambiare. «A inizio gennaio – riferisce Bernardi - dovrebbero iniziare i lavori per realizzare 6 posti di terapia intensiva in una struttura amovibile, posta all’esterno dell’ospedale e ad esso collegata tramite un tunnel». I lavori – dal valore di quasi due milioni di euro – saranno curati dall’Esercito e dovrebbero concludersi a marzo.

Le difficoltà nel tracciamento

Oltre ai posti letto, ci sono altre difficoltà che l’espandersi del contagio sta mettendo a nudo. Innanzitutto quelle legate al tracciamento e all’esecuzione dei tamponi da parte dell’Asp: tante sono le lamentele da parte di cittadini che attendono per giorni di essere chiamati per fare il molecolare o di mettersi in contatto con gli uffici di via Dante Alighieri. Anche qui, il commissario Bernardi assicura che si sta facendo di tutto per migliorare l’organizzazione: «Abbiamo attivato due nuovi numeri di telefono dedicati (331685172 e 3358225505) e la prossima settimana, con l’assunzione del nuovo personale, attiveremo una terza linea. Purtroppo – aggiunge – i contagi stanno aumentando, sono veramente tanti e può capitare che si creino disguidi». Per quanto riguarda i tamponi molecolari, il fatto che siano mandati fino a Catanzaro per essere processati di certo non aiuta, soprattutto in termini di tempistiche. Ma, spiega Bernardi, già con l’antigenico positivo si può disporre la quarantena: «Noi come Asp interverremo massimo nel giro di due tre giorni per sottoporre a tampone i contatti stretti, mentre alla persona risultata positiva all’antigenico il molecolare verrà fatto dopo 7-10 giorni per vedere se la positività sussiste».

La campagna vaccinale

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, nel Vibonese si prosegue spediti e questa mattina sono partite anche le inoculazioni ai bambini dai 5 agli 11 anni. Accolti da clown e palloncini e premiati con un attestato di coraggio, stamattina all’hub del Vibo center sono stati 18 i piccoli che hanno ricevuto il siero anti Covid. Si prosegue anche nel pomeriggio e nella giornata di domani.

In provincia vanno bene soprattutto le terze dosi e si continua a somministrarne anche di prime e seconde. «Mi auguro – è l’appello del commissario Bernardi - che prima di Natale in tanti decidano di venire a vaccinarsi, il periodo delle feste può essere pericoloso ed è meglio proteggersi. Di Covid si muore, lo vediamo ogni giorno». L'hub di Vibo Valentia sarà attivo anche nei giorni 25, 26 e 31 dicembre e il primo gennaio.