Tra ieri e oggi inviate all’azienda sanitarie pec con cui si formalizza la sospensione del servizio. Venerdì scorso l’incontro in Regione per dirimere alcuni dubbi sul regolamento. Le “croci” rivendicano la stipula di una convenzione
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Sospensione trasporto emodializzati. È questo l’oggetto delle pec inoltrate tra ieri e oggi dal raggruppamento di associazioni all’Asp di Catanzaro con cui si formalizza il blocco del servizio a partire da martedì 11 marzo, fino ad oggi svolto in favore dei pazienti dializzati.
La frattura nei rapporti tra le associazioni e l’azienda sanitaria provinciale aveva iniziato a manifestarsi già nei giorni scorsi, quando il raggruppamento ha diffuso un comunicato annunciando l’azione di protesta che si concretizzerà nella prossima settimana con l’indisponibilità ad effettuare il servizio di trasporto dei malati dalle proprie abitazioni fino ai centri dialisi.
Il problema esiste, a sentire le ragioni delle associazioni, nel distretto catanzarese e in quello di Soverato che attualmente conta la presenza di circa 150 emodializzati in carico al raggruppamento che a partire da martedì non potranno più raggiungere gli ospedali con i mezzi messi a disposizione dalle associazioni per effettuare il trattamento salvavita. Le motivazioni del blocco, in realtà, sono più d’una.
La prima questione è stata affrontata venerdì scorso su un tavolo regionale, aperto al dipartimento Salute e Welfare, per discutere l’introduzione di modifiche al regolamento licenziato nel 2023 dalla Regione, su cui però resistono alcuni dubbi interpretativi riguardanti le modalità di svolgimento del servizio. Vi sono almeno due punti di quel documento – recepito con dca – che non chiariscono quali mezzi impiegare nel trasporto di pazienti con specifiche esigenze.
Le perplessità delle associazioni sono state esposte nel corso della riunione di avantieri a cui però non ha partecipato il responsabile del distretto di Catanzaro dell’azienda provinciale. Di tutt’altro tenore, invece, le rivendicazioni mosse nei confronti dell’Asp da parte del raggruppamento che «da lunedì chiederà di formalizzare ogni altro accordo solo ed esclusivamente negli uffici della Regione Calabria», scrivono in una nota.
In particolare, si contesta la mancata sottoscrizione di una convenzione che disciplini nel dettaglio le modalità di svolgimento del servizio, così come avvenuto al contrario nella vicina Asp di Cosenza.
L’Asp di Catanzaro, infatti, il 31 ottobre 2023 ha indetto una manifestazione di interesse per ottenere la disponibilità delle associazioni accreditate a svolgere il servizio, ma a cui non ha fatto poi seguito la stipula di alcuna convenzione.
L’Asp bruzia, ad esempio, ha messo a disposizione per ciascuna tipologia di trasporto somme apposite. Al contrario di quanto avviene a Catanzaro dove il rimborso è fissato «ad 1/5 del costo della benzina per chilometro percorso dalla residenza al centro dialisi», come previsto nel regolamento licenziato dalla Cittadella.
Previsioni che rendono il servizio in carico alle associazioni eccessivamente oneroso. Chiedono, dunque, la stipula di un apposito accordo. «Speriamo, come avvenuto qualche anno fa, di non essere costretti a far valere i diritti prima degli utenti (pronti a scendere in prima linea già da martedì accanto al raggruppamento) e successivamente quelli delle associazioni, cooperative ed aziende» scrivono in una nota. Le associazioni si dicono «pronte a manifestazioni di forza presso la Cittadella Regionale» aggiungendo che domani formalizzeranno a mezzo pec la richiesta di un incontro urgente con il presidente della Regione e il dipartimento Salute.