È partita stamattina la visita istituzionale di verifica sulle criticità degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Questa è stata solo la prima tappa del percorso di approfondimento ed analisi che toccherà i principali e i più popolosi ospedali della regione.
Alla riunione di stamane era presenti il presidente Nicola Irto, il vicepresidente Francesco D'Agostino, il segretario-questore Giuseppe Neri ed i capigruppo Francesco Cannizzaro (Cdl), promotore dell'iniziativa, Seby Romeo (Pd), Flora Sculco (Cir), Giovanni Arruzzolo (Ncd), Giuseppe Giudiceandrea (Dp), ed il consigliere del Pd Domenico Battaglia (presenti i Capidipartimento dell'ospedale Pietro Cozzupoli, Said Al Sayyad, Pietro Volpe e Bruno Modafferi ed il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute e Sanità della Regione Calabria Riccardo Fatarella).

 

Sottolineati i risultati raggiunti dal presidio reggino: la nascita della Cardiochirurgia; la realizzazione del Centro per la cura dei tumori della Città Metropolitana di Reggio Calabria e l'utilizzo a regime nei prossimi mesi della Pet di ultima generazione.

 

Al centro, anche le criticità dell'ospedale reggino sulle quali il commissario Benedetto, affiancato dal direttori sanitario e dal direttore amministrativo, rispettivamente Doldo e Carpentieri, ha prodotto una dettagliata relazione estendendola ai sei mesi che lo vedono alla guida della "Bianchi-Melacrino-Morelli": la situazione poco felice dal punto di vista strutturale di un ospedale datato nel tempo; gli 80 mila accessi annui al Pronto soccorso- i cui lavori verranno completati a breve con l'allocazione della Radiologia e della Tac- e che, pertanto, non è in grado di reggere tale pressione, la migrazione sanitaria pesantissima sulle casse della regione sia per effetto dei costi delle prestazioni tre volte tanto rispetto a quelle che si avrebbero sul territorio regionale sia per effetto dei 500 pazienti che annualmente intraprendono il viaggio della speranza".