Il comitato Ci siamo rotti evidenzia il numero dei contagi registrati nel territorio aspromontano e la necessità di avere un presidio di riferimento
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Chiedono la riattivazione dell’ospedale di Oppido Mamertina (rientra nella rete Case della salute) alla luce dei contagi che continuano a registrarsi nel territorio della provincia di Reggio Calabria. È la sintesi della missiva del comitato spontaneo “Ci siamo rotti”. Il documento è indirizzato al commissario alla sanità della Regione Calabria, al generale Figliuolo e al prefetto di Reggio Calabria. L’atto reca la firma del presidente Mariano Mazzullo.
I contagi nel Reggino
Il quadro epidemiologico desta preoccupazione: «Qualche settimana addietro a Oppido Mamertina e frazioni – si fa rilevare - si contavano circa 100 contagi su una popolazione di 5300 abitanti, con istituzione di cordone sanitario e determinazione di “zona rossa”. Alla data di elaborazione del presente documento(19.4.2021) la situazione nel macro territorio non pare normalizzarsi, ma anzi giunge la notizia di una preoccupante situazione nel comune limitrofo di Delianuova con un numero di contagi elevato rispetto alla popolazione (107)».
Il caso Delianuova
Per tali motivi «i cittadini di codesto centro, privi di organi amministrativi a seguito di provvedimento ministeriale di scioglimento del consesso comunale per infiltrazioni mafiose hanno espresso mediante pubblici appelli lo stato di difficoltà oggettiva a gestire i contagi, sia per ragioni legati alla pandemia sia per la totale assenza sul territorio di presidi sanitari». Secondo quanto riferito dal sodalizio «manca la possibilità di applicare protocolli preventivi e soprattutto manca la vicinanza e la presenza del personale sanitario idoneo a svolgere attività di supporto alla popolazione».
L’ospedale di Oppido
A Oppido Mamertina «esiste un presidio ospedaliero che da anni viene costantemente inserito in progetti di riqualificazione purtroppo mai portati a termine. Oggi più che mai – aggiunge il Comitato - la riattivazione di un centro di cura polivalente (anche di media portata, visto il ridursi della popolazione) appare indispensabile. La gravissima situazione del centro deliese e le criticità in cui versa l’intera fascia aspromontana, sia per il dissesto viario sia per l’assenza di presidi sanitari idonei, pongono in seria crisi i diritti costituzionali alla cura, alla salute e alla solidarietà sociale».
Dunque «la riapertura e l’adeguata dotazione di strumentistica è una necessità estrema nel territorio martoriato da assenza di rete viaria efficiente che colleghi i centri agli ospedali di Polistena e Reggio Calabria. E tuttavia in questo momento entrambi i nosocomi sono “saturi” di degenti e con personale allo stremo. È questo il momento, alla luce delle molteplici criticità esposte, di riattivare l’ospedale di Oppido Mamertina, che è stato e può ancora essere un punto di riferimento importante per la popolazione».
Risulta pertanto urgente, conclude il sodalizio, «effettuare un sopralluogo o una verifica e procedere tempestivamente ad attrezzare il presidio sanitario “Maria Pia di Savoia” al fine di istituire un idoneo servizio di prevenzione e cura volto a limitare la diffusione del Covid 19».