Il 24 febbraio del 2015, si era partiti con il chiedere il fallimento di Fondazione Campanella, finita al centro di un'inchiesta della Procura di Catanzaro, dove si ipotizza a carico degli indagati il reato di false comunicazioni sociali. Oggi davanti al Tribunale fallimentare, il commissario liquidatore invece, si è "appellato" al concordato preventivo, richiesta a cui ha dato il nulla osta il sostituto procuratore Andrea Mancuso. Adesso sarà il Tribunale fallimentare, una volta esaminati gli atti allegati alla richiesta di concordato decidere se bloccare il fallimento della Campanella. Una richiesta dovuta, dopo che la prima sezione civile ha condannato la Regione Calabria al pagamento di oltre 81 milioni di euro a favore della Fondazione, un importo a cui si arriva sommando tutti i crediti vantati dalla Fondazione dal 2008 al 2011. Una pronuncia importante

destinata a gettare un'ombra pesante sulle reali cause che hanno portato all'estinzione dell'ente, facendo sorgere il dubbio che la valanga di debiti della "Campanella" sia stato determinata proprio dal mancato pagamento delle spettanze e non dai vertici della Fondazione, accusate di intascare somme non dovute, raggirando la Regione con la falsificazione di bilanci. Un concordato che se concesso, mal si concilia con il decreto di estinzione voluto dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella su cui incombe anche la pronuncia del Tar del 22 maggio 2015. Quel giorno il Tribunale amministrativo regionale della Calabria ha respinto la richiesta di sospensione in via cautelare del provvedimento con cui, il 23 febbraio dell'anno scorso, il prefetto di Catanzaro ha sancito la definitiva chiusura della "Fondazione Campanella". La Prima sezione del Tar, presieduta dal giudice Guido Salemi, infatti ha bocciato l'istanza avanzata dalla stessa Fondazione (rappresentata dall'avvocato Alfredo Gualtieri) assieme ad alcuni ex dipendenti della Campanella, contro il prefetto, il Ministero dell'interno, Regione Calabria e Università degli Studi "Magna Graecia", di sospendere l'efficacia del decreto con cui il prefetto, ha accertato "la mancanza di un patrimonio adeguato e l'impossibilità per la Fondazione, realizzata per la ricerca e la cura dei tumori di raggiungere lo scopo per il conseguimento del quale l'ente era stato costituito causa di estinzione della personalità giuridica" . E' chiaro che bisognerà attendere, che il Tar si pronunci nel merito della vicenda, anche se i primi scossoni al decreto Latella ci sono tutti.

Gabriella Passariello