«Per quanto riguarda l’azienda, i pagamenti sono stati effettuati per tutto il 2024 ed è in corso la liquidazione di gennaio 2025, rendicontata tra 11 e 12 febbraio». Così l’Asp di Catanzaro interviene, dopo l’annuncio del blocco del servizio di trasporto dei pazienti dializzati da parte delle associazioni della provincia di Catanzaro. Il blocco è stato annunciato a partire dalla giornata di domani.

«L’azienda sanitaria è disponibile ad ogni interlocuzione utile a discutere le problematiche di propria competenza nell’interesse dei malati, ma non intende accettare alcuna forma di imposizione che speculi sui bisogni degli assistiti» si evidenzia da via Vinicio Cortese.

«Il trasporto dei dializzati è un servizio pubblico affidato, le associazioni di volontariato hanno sottoscritto una convenzione che sono tenuti a rispettare, salvo richiesta di revisione, pure prevista ma mai invocata ufficialmente. La sospensione degli effetti della convenzione senza congruo preavviso a tutela degli utenti prefigura una interruzione illegittima, e l’azienda tutelerà i pazienti ed il suo operato in ogni sede, dopo una interlocuzione avvenuta questa mattina con l’associazione nazionale emodializzati. A dimostrazione della disponibilità dell’Asp – conclude il comunicato – è comunque stato proposto a mezzo posta certificata alle associazioni un incontro già per domani nella sede dell’azienda».

Sulla questione sono intervenuti anche i dem calabresi in una nota si contesta con forza la decisione di sospendere il trasporto per i pazienti emodializzati nei distretti sanitari di Catanzaro e Soverato. «Privare 150 malati cronici di un servizio essenziale – affermano i componenti del Pd – è un atto ingiustificabile e inaccettabile, che si traduce in un abbandono istituzionale di persone fragili, costrette a sottoporsi a una terapia indispensabile per la loro sopravvivenza.

Questa assurda sospensione conferma lo stato comatoso del servizio sanitario della Calabria. Come si può lasciare senza un mezzo di trasporto chi, ogni due giorni, deve recarsi in ospedale per sottoporsi a un trattamento salvavita? È inconcepibile che si arrivi a questo punto per questioni puramente burocratiche, scaricando sui pazienti le inefficienze di chi avrebbe il dovere di garantire i servizi essenziali».

Il Pd Calabria chiama in causa il commissario alla sanità calabrese, Roberto Occhiuto, chiedendogli di intervenire immediatamente. «Occhiuto vede oppure no il caso? Il commissario governativo – tuonano i dem – non può voltarsi dall’altra parte: ha il dovere di garantire a questi pazienti il servizio in questione, senza costringerli a lottare per un loro diritto sacrosanto.

Le associazioni che avevano garantito il trasporto dei dializzati non siano più umiliate. Ora vigono addirittura disposizioni che prevedono il rimborso di appena 1/5 del costo del carburante per chilometro». «Occhiuto – chiedono i dem calabresi – convochi subito le parti, imponga la modifica delle attuali norme regolamentari e garantisca il servizio senza ulteriori ritardi. I dializzati non sono figli di un dio minore, ma cittadini con pieno diritto all’assistenza e al rispetto. È immorale – concludono – che vengano trattati come un peso, quando sono persone che già affrontano una terapia complessa, debilitante e faticosa».