VIDEO | Troppi turni da coprire e troppi colleghi ormai andati via. Il servizio di emergenza-urgenza continua a lavorare con estrema difficoltà
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Un 118 allo sbando che fatica ad avere uomini e mezzi pur dovendo operare in situazioni di delicatezza estrema, spostandosi su strade dalla geografia complessa e dalla manutenzione che spesso che lascia a desiderare. Il servizio di emergenza-urgenza dell’Asp di Catanzaro da tempo ha lanciato il suo sos. In particolare da quando la commissione prefettizia, venuta meno da poco, ha sospeso l’indennità dei medici e applicato sulle loro buste paga il prelievo coatto di una cifra che dovrebbe servire a recuperare quanto i camici hanno avuto negli ultimi dieci anni.
La vicenda è nelle mani della Procura, ma intanto ha creato un vero e proprio vuoto legato alla mancanza di medici e ambulanze. Ora che il corpo macchine è stata ricostituito, continuano a mancare però i medici. Le assunzioni a tempo indeterminato sono solo sette. Di queste soltanto un camice bianco è stato assunto a 38 ore settimanali. Gli altri sei professionisti hanno contratti da 24 ore per i prossimi tre anni perché entrati al Corso di Medicina Generale.
Troppo poco, per riuscire a coprire tutti i turni. La situazione, insomma, sarebbe destinata a cambiare di poco nonostante i buoni propositi del neo direttore generale facente funzioni Lazzaro. A questo bisogna aggiungere che dal primo novembre dall’attuale squadra di medici del 118 usciranno in sei perché entreranno in specializzazione.
Ed ecco concretamente cosa accadrà: a Lamezia dal primo novembre saranno solo cinque i medici, cinque anche a Falerna, quattro a Soveria. Anche Catanzaro è messa male. Diversi i turni demedicalizzati, in caso di emergenza i mezzi arriveranno senza camice bianco. Un commissariamento quello appena terminato che per i “medici superstiti” ha distrutto il 118 con una situazione difficile ora da ricomporre.