È attraverso l’ennesima omnibus – attesa oggi all’esame del Consiglio regionale – che la maggioranza di governo si appresta ad approvare un provvedimento “ad personam”, insomma tagliato su misura per l’Asp di Catanzaro. Sebbene, infatti, la proposta di legge sia declinata al plurale, è solo una l’azienda del servizio sanitario calabrese a soddisfare per ora i criteri stabiliti dalla norma, in discussione nelle prossime ore.

La proposta di legge

«Al fine di garantire il graduale passaggio alla gestione ordinaria» delle aziende sanitarie sciolte per infiltrazioni mafiose, recita il testo della proposta di legge, «per il quinquennio successivo alla cessazione del commissariamento, può essere nominato un commissario straordinario» pescato anche dall'elenco nazionale di idonei alla nomina di direttore generale «fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale, anche in quiescenza».

Il caso dell’Asp di Catanzaro

Non è il caso dell’Asp di Reggio Calabria, tra l’altro attualmente già retta da un direttore generale. E non è il caso dell’Asp di Vibo Valentia, sciolta appena pochi mesi fa per infiltrazioni mafiose. È il caso, invece, dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, restituita ad una gestione “ordinaria” nel settembre 2021 – tre anni fa - e poi guidata, con alterne fortune, da tre commissari.

Le deroghe del decreto Calabria

L’ultimo, attualmente in carica, è appunto il generale Antonio Battistini presente nell’elenco nazionale, ma non nominabile perché in quiescenza e nominato alla guida dell’azienda sanitaria provinciale catanzarese grazie alle deroghe previste dal decreto Calabria. La legislazione speciale per la sanità calabrese che sinora ha consentito la nomina di manager anche non provvisti dei requisiti stabiliti per legge.

Senza requisiti

Per restare all’attualità, oltre al commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, è il caso del commissario dell’Asp di Crotone, Antonio Brambilla, e del commissario straordinario del Gom di Reggio Calabria, Gianluigi Scaffidi. Seppur inclusi nell’elenco nazionale, tutti legati dal medesimo destino nell’ipotesi di un mancato rinnovo del decreto Calabria: la decadenza. Resta esclusa, invece, la casella dell’azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro, la Regione ha infatti indetto un avviso per la nomina del direttore generale.

La scadenza della legislazione speciale

Gli effetti della legislazione speciale termineranno a fine anno. Se si dovesse decidere di non intervenire con l’ennesima proroga, la scadenza del decreto trascinerebbe con sé anche due dei tre attuali commissari. L’Asp di Catanzaro – con il via libera di Palazzo Campanella – resterebbe, invece, indenne. E non necessariamente a beneficio dell’attuale commissario.

L’incognita della proroga 

L’unica strada percorribile per il presidente-commissario sarebbe, quindi, la nomina di commissari straordinari, da attingere però dall’elenco degli idonei. Tuttavia, mantenere in vita la legislazione speciale non è un’opzione per ora tramontata. Forse ancora per un altro anno.