I nuovi ospedali di Palmi e Vibo Valentia, «dopo un quindicennio, sono tornati a essere dei progetti reali e non solo delle promesse sulla carta». L’iter per la loro realizzazione, però, è una strada (ancora) complessa. Con tortuosità che l’ingegnere Pasquale Gidaro, del settore Edilizia sanitaria e investimenti tecnologici della Regione Calabria ha identificato in «alcuni nodi di carattere burocratico che dovrebbero essere risolti con l’arrivo del nuovo anno, in modo da permettere la ripartenza dei lavori». La riunione della Terza commissione sanità offre un orizzonte ma non ancora una tempistica precisa per la realizzazione delle due opere. Lo conferma Pasqualina Straface, presidente dell’organismo che si è riunito martedì 12 dicembre: «Il progetto del nuovo ospedale della Piana, struttura sanitaria che prevede 352 posti letto, è oggetto di rimodulazione da parte degli enti verificatori, è in fase di verifica e terminata questa fase si procederà alla valutazione tecnica e finanziaria. Inoltre la società Terna sta provvedendo a interrare gli elettrodotti che ricadono nella perimetrazione del nuovo ospedale».

Per l’ospedale di Vibo Valentia, che prevede 339 posti letti, «è stata prevista la realizzazione di uno stralcio esecutivo urgente delle opere esterne che comprendono la cantierizzazione, il movimento terra, le opere idrauliche per la messa in sicurezza dell'area, che sono già partiti per un importo di lavori di circa 15 milioni di euro. Il progetto esecutivo dell'edificio ospedaliero, invece, è ancora in fase di verifica e dovrebbe sbloccarsi con l’inizio lavori entro il gennaio 2024». Passi avanti, dunque, ma non tali da evitare il condizionale.

La relazione del tecnico della Cittadella sull’ospedale della Piana inizia con un breve excursus sull'avanzamento dei lavori per la sua costruzione dal contratto di concessione ad oggi. Il funzionario spiega che «la scelta del sito, considerate le caratteristiche morfologiche del territorio, ha determinato una serie di azioni conseguenti e la variazione della tempistica», anche alla luce del ritrovamento di reperti archeologici a seguito del quale si è dovuta attendere l'autorizzazione alla prosecuzione dei lavori da parte della Soprintendenza archeologica». Dopo le varianti intervenute sugli impianti, sulle modifiche delle aree esterne e sulle modifiche di carattere strutturale, nel luglio del 2023 «il verificatore ha dovuto organizzare il gruppo degli esperti per ulteriori controlli». Un percorso che non si è ancora concluso e prevede una riunione ulteriore il 13 dicembre. Sulle lungaggini e gli intoppi si sofferma il consigliere regionale di opposizione Ferdinando Laghi, trovando sponda in Pasqualina Straface, che evidenza i passaggi a vuoto registrati da parte di Terna. Gidaro passa poi all’analisi della situazione per la struttura di Vibo Valentia. Per la sottoscrizione del contratto di concessione si deve tornare al lontano 2014: gran parte dei ritardi ruota attorno alla necessità di prevedere interventi di tutela dopo il sequestro dell’area per paventati rischi di natura idrogeologica. Soltanto nel 2022 – secondo l’excursus di Gidaro – arrivano l’approvazione del progetto definitivo e la fissazione della copertura finanziaria. Il lento avanzamento delle procedure, secondo la sintesi del tecnico, porta l’iter a sbloccarsi nel 2023: a febbraio viene consegnato il progetto definitivo, la cui rivisitazione arriva nel mese di dicembre. Un lungo viaggio, dal 2014 al 2023: tempi straordinari per le grandi opere della sanità in Calabria.