Dopo il passaggio a Locri la responsabile del dicastero della Sanità si è recata al nosocomio finito nella bufera dopo l’inchiesta delle Iene
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Dopo la visita a Locri, il ministro della Salute Giulia Grillo si è resa protagonista di un altro blitz all’ospedale di Polistena, un’altra struttura sanitaria di frontiera che presenta gravi criticità. Non ha convocato di proposito le autorità del luogo per rendersi conto di persona delle condizioni in cui versa il nosocomio, né il sindaco né i vertici aziendali quindi sono stati avvisati della sua visita.
Intorno alle 13 il ministro con a fianco il commissario regionale alla sanità Cotticelli, ha avuto un colloquio con il primario di Radiologia, il dr. Domenicoantonio Cordopatri, che le ha esposto la necessità di mettere in funzione al più presto la risonanza magnetica, già acquistata ma ancora non installata per mancanza di spazi da ricreare in un nuovo plesso dell’ospedale. Un’ala da realizzare in tempi brevi, sui quali il commissario Cotticelli dovrà vigilare secondo l’immediata disposizione della Grillo. Durante lo stesso colloquio il ministro si è raccomandata sulla celerità dei lavori.
Il primario di Radiologia, ha poi segnalato un’altra anomalia di cui spesso a pagarne il prezzo più alto sono le fasce più deboli. Anziani e bambini devono poter effettuare i raggi senza rischiare di doversi spostare in altri presidi solo perché a Polistena ci sono continui guasti e macchinari non adeguati alla mole di lavoro. Non bastano le apparecchiature a disposizione: una vecchia in funzione da 25 anni e una nuova, acquistata nel 2015, difettosa e non affidabile. Serve acquistarne altre.
La visita del ministro Grillo è poi proseguita nei reparti di Ostetricia e al Pronto soccorso, dove è stata raggiunta dal sindaco Michele Tripodi accorso non appena ricevuta la notizia che la Grillo si trovava nei locali dell’ospedale. Il primo cittadino di Polistena ha esposto al rappresentante del Governo problematiche la cui risoluzione sarebbe prioritaria: assumere nuovo personale per far fronte agli enormi vuoti di organico e sbloccare i fondi dormienti (9 milioni di euro) stanziati in passato per la ristrutturazione e l'ampliamento degli spazi dell'ospedale di Polistena; far fronte all’incremento del carico di lavoro del reparto ostetricia, conseguenza della chiusura di altre strutture prima operative sul territorio; potenziare i servizi dell'ospedale di Polistena in attesa che si risolva l’annosa questione della costruzione dell’ospedale nuovo nella Piana.