«Gli scienziati, in tutto il mondo, hanno fatto un miracolo per metterci a disposizione un vaccino dopo 11 mesi e noi non siamo capaci di dare questa possibilità ai cittadini. È una cosa che ci deve fare riflettere. Sarebbe un delitto non cercare di vaccinare il più possibile le persone e con la giusta velocita di esecuzione». Così il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, intervistato a Prima della notizia, in merito al giusto svolgimento della campagna vaccinale.

«La digitalizzazione dei dati è il vero problema – afferma Iacucci -. Ci sono persone occupate ogni giorno che, a mano, perdono molto tempo per completare le comunicazioni riguardanti i tamponi. Se questo si verificherà anche con i vaccini vorrà dire che in questo periodo non è stato fatto niente da noi amministratori. Non riesco a capire, anche se la Regione dice di aver fornito un preciso programma messo a disposizione delle Asp, dove vadano a mancare i passaggi».

«Se non verrà rispettato il programma nazionale previsto dal commissario Arcuri – continua il presidente di provincia -, sarà un fatto gravissimo e qualcuno dovrà dare conto di ciò. Il Governo ha fornito tutto ciò che è necessario alle Asp. Non ci sono più alibi sulla somministrazione dei vaccini, se ciò non avverrà sarà un atto al limite del criminale».

Le elezioni Provinciali

 Il 28 dicembre Franco Iacucci ha firmato il decreto convocando per domenica 7 febbraio 2021 le elezioni per il rinnovo del presidente della Provincia.

«Ci sono le condizioni per farle – afferma Iacucci -. Vogliamo che le elezioni provinciali siano un fatto a se, si dovrà trovare il ruolo che hanno le Province nel contesto istituzionale. A seguito della legge “Del Rio” sono state fortemente penalizzate e mortificate. Sono convinto che fare le elezioni significherà mettere all’attenzione la funzione dell’ente Provincia, che è essenziale per il rapporto tra cittadini e istituzioni».

«Sono elezioni di secondo livello – sostiene il presidente della provincia di Cosenza -, voteranno solo i consiglieri comunali, non si dovrebbero verificare assembramenti o fattori negativi che possano interessare la salute pubblica, quindi non vedo perché dovrebbero essere rinviate. Il mio mandato termina alla fine di gennaio. Potevo anche rinviarle, pigliare un po’ di tempo, avrei potuto allungare il mio mandato per un paio di mesi. Io voglio che il mio operato, di questi ultimi quattro anni, sia sottoposto a giudizio».