È stato presentato nei giorni scorsi nella sede dell’Ordine dei medici di Catanzaro, il programma scientifico del corso di formazione in Onco-Ematologia dal titolo, “Imparare dai pazienti per migliorare la gestione dei nuovi farmaci in onco-ematologia”. Il meeting giunto alla dodicesima edizione, che si terrà nei giorni del 21 e del 22 novembre, è organizzato dal dottore Stefano Molica, coordinatore scientifico Dipartimento onco-ematologia presidio ospedaliero Ciaccio De Lellis - . Catanzaro. Incontro, al quale hanno preso parte anche il direttore medico Francesco Talarico; Pasquale Puzzonia del Consiglio direttivo - Ordine dei medici già direttore Ematologia Aopc e, Ornella Rania coordinatore infermieristico.

Il corso

Un corso che negli anni ha sempre mantenuto un percorso di continuità tematica e che in questa edizione pone l’obiettivo di mettere in evidenza, per la prima volta in Calabria, i punti di maggiore importanza su come gestire i nuovi farmaci in onco-ematologia (cura di tumori che colpiscono le cellule del midollo osseo). Oltreché affrontare nuove problematiche attraverso il coinvolgimento di clinici di riferimento nazionale, rappresentanti delle associazioni pazienti, istituzioni e personale di assistenza infermieristica.

 

Il reparto di Ematologia

«Nel novembre del 1969 apriva i battenti il reparto di Ematologia dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio. Il primo reparto di Ematologia in Calabria e fra i primi del sud Italia. – ha ricordato Molica, proseguendo - Questo la dice lunga sulla tradizione e sulla storia nell’ambito di una specialità che va a curare dei pazienti con una patologia complessa e particolare». E ricordando i passi avanti fatti in questi anni dalla medicina e dalla scienza medica nell’ambito delle patologie tumorali, ha aggiunto: «Il continuo evolversi della scienza medica e dei farmaci onco-ematologici, ha fatto ricadere la scelta del tema di questo anno sul rapporto con il paziente. Di questo patto che crediamo debba esistere costantemente con esso, in una logica che non è “unidirezionale” dal medico al paziente ma viceversa. E, imparare dal paziente per una migliore gestione della patologia e per un maggior controllo dei farmaci è anche il nuovo modo di vedere e gestire le nuove terapie che, nella maggior parte dei casi, sono terapie orali che - per i sintomi che possono far insorgere nel paziente, per la possibile tossicità o complicanze ad esse legate - mettono il paziente difronte ad una consapevolezza notevole».

L’ascolto del paziente

Difatti, il cambiamento di paradigma terapeutico, dalla chemioterapia ai farmaci a bersaglio molecolare, ha portato con sé rilevanti cambiamenti nella gestione dei pazienti con patologia onco-ematologica. Tuttavia le informazioni relative alla gestione dei nuovi farmaci è spesso basata su studi clinici che includono un numero limitato di pazienti spesso osservati per un periodo di tempo breve. Diventa a questo punto importante un cambio di passo che porta il clinico sempre di più ad acquisire le informazioni necessarie ad una ottimale gestione del paziente dalla pratica clinica. Come ribadito dal dm Talarico: «L’aggiornamento scientifico, diventato obbligatorio, è fondamentale perché siamo in presenza di un sapere medico in tumultuosa evoluzione e, pertanto, se il medico non tiene il passo con queste nuove tecnologie e con i nuovi avanzamenti della ricerca scientifica, rischia di rimanere con una preparazione obsoleta e di non essere più in grado di curare in maniera efficace il paziente».Aggiornamento che, oltre ai medici, è rivolto anche alla categoria degli infermieri professionali i quali hanno un diretto e quotidiano contatto con il degente onco-ematologico: «E’ di fondamentale importanza che anche gli infermieri professionali si aggiornino. – ha ricordato Rania - L’infermiere è da sempre vicino al paziente e deve relazionarsi anche in modo scientifico, sempre più aggiornato e sempre più preparato. Soprattutto perché in questi anni gli stessi farmaci che vengono somministrati nelle patologie ematoncologiche, sono cambiati tantissimo e da come agiscono sul singolo paziente, con più o meno effetti collaterali rispetto ad altri, l’infermiere può far cambiare o indicare come somministrare il farmaco e come o quando assumerlo. Ciò si riallaccia al tema trattato lo scorso anno (Real Life e Real World Evidence) ed evidenzia l’importanza, a livello di aggiornamento professionale, di seguire i corsi. Aiutano la figura dell’infermiere a creare un’interfaccia con il singolo paziente, così da seguirlo nel modo più corretto, perché non tutte le terapie vanno bene per tutti i pazienti».

L’evento a Catanzaro

E l’evento, “Imparare dai pazienti per migliorare la gestione dei nuovi farmaci in onco-ematologia”, ha tra gli obiettivi preposti, anche questa finalità. «L’Ordine dei medici ha tra i suoi compiti istituzionali quello di curare il percorso di aggiornamento della classe medica ed è sempre molto grato a quanti si impegnano in questo ambito». Ha in ultimo dichiarato Puzzonia, specificando il ruolo dell’Ordine dei Medici, per terminare: «Il 12esimo corso di formazione in oncoematologia, non può che dare un contributo adeguato e qualificato alla formazione dei medici e, allo stesso tempo, agli usuali argomenti trattati porrà l’accento sugli aspetti innovativi del rapporto medico paziente come, anche, dei nuovi canoni di gestione terapeutica».

Nell due giorni del meeting, tutti gli stakeholder, quindi, si troveranno a discutere di come i nuovi farmaci entrati nella gestione ordinaria delle più frequenti patologie onco-ematologiche (leucemie, linfomi, mielomi) abbiano portato con sé nuove problematiche e che in questo nuovo processo il singolo paziente sia diventato una importante ed inesauribile fonte per acquisire nuove informazioni.