Convocata in Regione una riunione per affrontare i diversi problemi soprattutto quelli riguardanti l'inserimento nelle liste d'attesa che penalizza circa 200 dializzati
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
Le associazioni che tutelano in Calabria i trapiantandi e trapiantati di organi e tessuti invocano nuova, moderna ed efficace organizzazione del pre e post trapianto. A sostenerlo in una nota è il delegato regionale Aned, Pasquale Scarmozzino: «La nostra regione, riconosciuta come generosa, purtroppo detiene ancora il primato negativo, tra le regioni italiane, per la maggiore percentuale di opposizione alla donazione (il 60% dei casi), la principale causa di rallentamento dei trapianti».
I trapianti in Calabria
Con l’obiettivo di porre al centro del dibattito sanitario calabrese questa e altre criticità attinenti alla fase pre e post trapianto nei centri ospedalieri calabresi, Pasquale Scarmozzino, delegato calabrese alla rappresentanza delle associazioni, ha convocato ieri nella sala blu della Cittadella regionale le associazioni nazionali dei trapianti più rappresentative come Aned per i reni, cuore (Acti), fegato (Aitf), polmoni (Atp), pancreas, tessuti e l’attiva e immancabile partecipazione di Aido.
La riunione in Regione
All’incontro, dimostrando sensibilità e disponibilità alla soluzione dei problemi, hanno partecipato anche il direttore generale Tutela della Salute, Iole Fantozzi, la neo responsabile settore ospedalità, Maria Bernardi e il dirigente medico del settore Liliana Rizzo oltre al direttore del Centro regionale trapianti, Pellegrino Mancini, e il responsabile della “Banca Occhi Calabria”, Giuseppe Calabrò.
Riorganizzazione del sistema
Dal dibattito molto partecipato e sentito è emerso, in modo condiviso, che le esigenze immediate per soddisfare le aspettative dei trapiantandi sono: una urgente e massiccia campagna di diffusione della cultura della donazione, un aumento procurement organi, in particolare nelle rianimazioni degli spoke ove risulta inesistente, un immediato inserimento in lista trapianto nella fase iniziale della cronicità e l'organizzazione e centralizzazione della gestione di pre e post trapianto per settore specialistico.
Le testimonianze
Ognuno dei trapiantati presenti ha portato testimonianza forte delle criticità nella rete ospedaliera. Particolarmente commovente è stato l’intervento di Giusy Papallo che, in rappresentanza dei trapiantati di cuore, ha evidenziato la inesistente gestione del follow up per questi pazienti e la conseguente costosa difficile ricerca di appropriati centri di riferimento. A seguire anche i rappresentanti dei trapiantati di polmone e di fegato hanno rimarcato l’urgenza di un progetto nuovo e completo di organizzazione del pre e post trapianto, attualmente lacunosa.
Ritardi
In chiusura l’intervento di Maria Larosa (Aned) ha portato a conoscenza la denuncia di pazienti per mancata informazione a pazienti in dialisi da anni, e soprattutto, ha evidenziato che il ritardo dell’inserimento in lista trapianto tiene ai margini circa 200 dializzati calabresi. Infatti rispetto alla media italiana che si attesta al 15% in lista, in Calabria solo il 3,4%; percentuale che penalizza la possibilità di trapianto di costoro e determina un aggravio di costi di oltre 16 milioni di euro/annue per le dissestate casse della Regione Calabria.
Nelle due ore di aperto e partecipato confronto sono state disvelate anche altre macroscopiche disfunzioni che la dirigenza regionale presente, in premessa, ha dichiarato di volere fortemente risolvere. A noi resta l’onere di vigilare e, oggi, con rinnovata fiducia crediamo si possa andare verso la svolta di un nuovo positivo percorso di politica sanitaria nel campo della donazione organi a fine trapianto.