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“Magazzino beni farmaceutici chiuso per assenza di personale”. E’ questa la nuova scritta che campeggia nell’ospedale di Soveria Mannelli, che perde l’ennesimo pezzo. Dopo il pensionamento dal primo settembre dell’infermiera che si occupava del comparto, spiega il direttore della Farmacia Interna del presidio Carlo Capolupo, nessuno ha provveduto a sostituirla. E così, tra ritardi e disservizi, il dirigente ha preferito proprio abbassare la saracinesca.
L’ospedale montano continua ad impoverirsi. Tanti, troppi i medici mancanti in Medicina, denuncia il comitato Pro Ospedale del Reventino, solo dieci i posti letto. La radiologia è ormai fuori uso a causa della mancanza del medico, così come la gastroenterologia. Non è da meno la medicina territoriale che, spiega l’associazione, è orfana del dermatologo, dell’urologo, del dietologo, mentre le visite di oculistica, otorinolaringoiatria, ginecologia, vaccinazioni e medicina legale avvengono una volta a settimana.
«Non chiediamo l’ospedale per come era, ma servizi minimi cadenzati» è l’appello delle associazioni che questa sera in piazza cercheranno di sensibilizzare e coinvolgere la popolazione. A parlare con i cittadini Don Giacomo Panizza, responsabile dell’associazione Progetto Sud, Giuseppe Pascuzzi, sindaco di Soveria Mannelli, Alessandro Sirianni, presidente del comitato degli ospedali di Montagna e Antonello Maida, presidente del Comitato Pro Ospedale del Reventino.