«Sono soddisfatto di aver lavorato in Senato ed in Commissione Salute, determinando la fine di un'epoca che non ha aiutato la sanità calabrese e, in particolar modo, quella reggina. Si conclude il percorso commissariale di Scura, si tratta oramai di ore per l’ufficialità. Questo è il risultato di un grande lavoro fatto in Commissione Salute del Senato dove, dopo aver invitato Scura e Oliverio a relazionare, ho potuto illustrare ai colleghi senatori, che ringrazio per aver posto la massima attenzione alla mia regione, i dati che certificano l’emergenza sanitaria in Calabria ed l’inadeguatezza dello strumento commissariale». Lo afferma il senatore Marco Siclari, capogruppo di Forza Italia in Commissione Salute al Senato, che rimarca come sia stato incisivo il suo lavoro in Senato permettendo di «accendere da subito i riflettori su Scura e sull'assistenza sanitaria in Calabria, portando in audizione in Commissione Salute del Senato, per la prima volta in dodici anni di commissariamento, tanto Scura quanto il governatore Oliverio».

 


Siclari aggiunge come proprio l'audizione del commissario Scura «ha permesso di far conoscere a tutti i senatori presenti ed al Ministro Grillo i dati che certificano la necessità di cambiare la gestione della sanità calabrese».
Un risultato che è stato reso possibile anche grazie «al lavoro di squadra fatto con i sindacati e le associazioni di categoria che rappresentato le strutture private convenzionate in Calabria, grazie ai Sindaci, ai consiglieri regionali e colleghi parlamentari calabresi di Forza Italia che, da subito, hanno alzato la voce per tutelare il diritto alla salute in Calabria e per dare supporto al lavoro che ho portato avanti in Commissione. La sostituzione di Scura, che ringrazio comunque per l’impegno, rappresenta quanto meno un primo passo di discontinuità - conclude Siclari - pur rimanendo convinto che sia proprio la figura del commissario a dover essere mandata in soffitta insieme al commissariamento della sanità calabrese. Adesso attendiamo l’ufficialità della revoca e la nomina del nuovo commissario».