«Il commissario Scura ha palesemente "perso" la partita per cui e' stato nominato: risanare, riorganizzare e rilanciare il servizio sanitario calabrese». E' quanto afferma Franco Pacenza, delegato dal presidente della Regione, Mario Oliverio, alla sanità. «Dopo tre anni - aggiunge - non c'e' traccia di nessuno degli obiettivi che gli erano stati assegnati. Anzi, il debito e' ritornato a crescere, di riorganizzazione non c'e' segnale e l'emigrazione sanitaria ha raggiunto soglie mai viste. Nonostante questo drammatico panorama, i cui costi li pagano quotidianamente i calabresi, si autoesalta e si autoproclama vincitore. In questi mesi, poi, ha assunto una visione monarchica nella gestione della sanità calabrese. Fa proclami, da' pagelle, ma non risponde nel merito. A me interessa il merito delle cose e non altro. E, nel merito delle scelte fatte nel piano delle assunzioni 2018, che si evidenzia una diversità di fondo tra la Regione e il Commissario».

«Il Piano assunzioni non è merito del commissario»

«A proposito, il Piano delle assunzioni - rileva Pacenza - non e' affatto merito del commissario, ma e' la modifica della norma, avvenuta nel 2015, che consente l'attivazione di una quota di tour-over anche per le regioni in piano di rientro, a differenza del blocco totale che e' stato attuato sino al 2015. Cio' impone ancora di piu' una gestione strategica degli spazi che ci sono consentiti. Spazi ancora insufficienti per i bisogni di risorse di cui la sanita' calabrese ha bisogno. Proprio quando la coperta e' corta - sottolinea il delegato di Oliverio alla sanita' - c'e' bisogno di strategia e di priorita'. Non c'e' giorno in cui da ogni parte della Calabria non si alzi un grido di dolore per reparti che chiudono, per pronto soccorsi che scoppiano, per prenotazioni di visite specialistiche che vanno al prossimo anno e, nonostante tutto questo, Scura autorizza l'assunzione di piu' amministrativi che medici e persinodi tre accalappiacani. Ma quale sanita' governa il commissario? Dove vive? Evidentemente non in Calabria».

«La sanità non si governa con una visione monarchica»

«Quanto al ruolo del Dipartimento, lo stesso ha ricevuto martedì 24 luglio il testo definitivo della proposta di Dca e il 25 il Commissario lo ha reso efficace. Anche la struttura più efficiente avrebbe avuto problemi a verificarne le compatibilità. E' sempre stato il merito delle scelte la nostra bussola e, nello specifico, quelle del commissario non ci convincono affatto. C' e' stato un indirizzo alle aziende su cui costruire i piani o, come si evince dalle scelte, si e' raccolto la "qualunque"? Nei prossimi giorni convocheremo i Direttori Generali per definire assieme a loro priorità, criteri e strategie unitarie su tutto il territorio regionale, prevalentemente con le Asp dove si registrano le maggiori contraddizioni, per avanzare una proposta di rimodulazione del piano della assunzioni che sia fortemente ancorata ai bisogni di salute dei calabresi. Siamo pronti a raccogliere le osservazioni e le proposte del mondo delle organizzazioni sindacali e delle professioni. La sanità e', di per se', un sistema connesso - conclude Pacenza - e non si governa con una visione monarchica».

 

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