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È ancora scontro tra il commissario ad acta per il rientro dal deficit sanitario, Massimo Scura, e il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio. Risale proprio a ieri l’ultimo atto del lungo braccio di ferro che ha fin dal suo insediamento contrapposto il commissario e il governatore. Il plenipotenziario della sanità calabrese ha infatti proprio ieri parzialmente cassato una deliberazione della giunta regionale dello scorso novembre riguardante l’imminente trasferimento di competenze in capo al dipartimento Tutela della salute.
Il trasferimento osteggiato
Entro il 31 dicembre il variegato mondo delle strutture sociosanitarie - quali le comunità alloggio per adolescenti, le comunità specialistiche educativa per minori con disturbi del comportamento o disadattati sociali sottoposti a procedimenti penali e amministrativi, i centri socio-riabilitativi semiresidenziali e residenziali - sarebbe infatti dovuto transitare dalle competenze del settore Politiche Sociali al dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie. Ma la disposizione regionale ha incontrato il niet del commissario che con proprio decreto ha infatti opposto un forte diniego al trasferimento.
L'annullamento del deliberato regionale
Con il dca il commissario dispone infatti il parziale annullamento del deliberato della giunta regionale. “L'annullamento parziale persegue il fine di evitare l‘impiego di risorse pubbliche destinate al settore sanitario per lo svolgimento di attività socio-assistenziali estranee allo specifico settore sanitario, nonché di interferire nella programmazione sanitaria, stante il contrasto tra le previsioni del Programma operativo 2016-2018 e la DGRn. 526/2017, oggetto del presente provvedimento". Insomma il commissario non accetta interferenze e chiama in causa il Ministero della salute e dell’Economia e Finanze, a cui indirizza il contenuto del provvedimento.
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Il precedente
“Già il trasferimento al dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie – annota Scura del documento - operato sulle competenze relative alla quota sociale per l'esecuzione delle prestazioni rese dalle strutture socio-sanitarie extraospedaliere private in regime di accreditamento, precedentemente in capo dipartimento Sviluppo economico, Lavoro, Formazione e Politiche sociali sta creando grave incertezza circa le competenze finanziarie tra Fondo sociale e Fondo Sanitario e conseguentemente, nel pagamento delle rette giornaliere, imputabili al Fondo SociaIe Regionale, da parte delle ASP territorialmente competenti, in favore delle predette strutture, essendo le risorse economiche relative alla quota sociale, trasferite nel bilancio dipartimentale della sanita - quali risorse autonome regionali, con il rischio di effetti distorcenti riguardo le risultanze contabili del bilancio della sanita”.
Luana Costa