Una delegazione di dipendenti della struttura sanitaria Villa Aurora di Reggio Calabria si è recata all'Asp per chiedere lo sblocco dell'erogazione di quanto dovuto per il mese di luglio e per le prestazioni Apa - Pac. La segreteria del Sul li ha accompagnati «anche per comprendere - spiega una nota - dove fosse l'inghippo e come si potesse arrivare alla soluzione del problema e, conseguentemente, l'azienda potesse disporre di somme tali da coprire gli stipendi dei lavoratori interessati. Confessiamo che non abbiamo capito il motivo del blocco e siamo stati colti da vertigine da burocrazia. Eppure pensavamo, scioccamente, che persone come noi, abituate a trattative complesse in sede locale come in sede ministeriale, avrebbero colto il punto di crisi. Ognuno dei protagonisti affermava, senza tema di smentita, di aver fatto tutto l'indispensabile e che l'intoppo era altrove. Come in algebra le dichiarazioni si elidevano a vicenda in un turbinio di carte, trasmissioni telematiche, passaggi da ottemperare».

 

 

Quindi, in un frustrante gioco dell'oca, si ritornava sempre al punto di partenza. «Una sola cosa abbiamo capito senza ombra di dubbio - scrive il sindacato - che non tutto è possibile all'Asp, che c’è almeno una cosa impossibile, ossia che i funzionari addetti si parlino direttamente per la soluzione dei problemi da risolvere. Noi non siamo particolarmente interessati a chi debba governare la sanità calabrese e reggina, se non perché vorremmo una gestione che riesca a rendere normale l'ordinaria amministrazione, come le operazioni di rimborso che si fanno ogni mese per decine di aziende e che devono essere neutre, cioè non essere soggette a qualsivoglia personalizzazione. L'efficienza dell'Asp si riverbera sui destini delle migliaia di dipendenti della sanità pubblica e privata, sulla puntualità dei loro stipendi, sulla loro possibilità di fare fronte alle incombenze senza andare in difficoltà. Si recuperi la normalità, si faccia in modo che ci sia la dovuta efficienza e trasparenza nella gestione delle operazioni amministrative, che l'utenza (che sia o meno sindacale) sia in condizione di comprendere tempi, modi e difficoltà eventuali nelle risposte. Diversamente - si legge infine - saremo costretti a chiedere che siano autorità terze a dirimere le questioni».

 

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