VIDEO | Un traguardo importante per il quale l'Associazione nazionale emodializzati e trapianti che da tempo porta avanti le sue battaglie a favore dei pazienti calabresi manifesta grande soddisfazione
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Sono due i trapianti di rene da donatore vivente eseguiti con tecnologia robotica nei giorni scorsi al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. Il primo da mamma a figlia, il secondo tra due sorelle. Un traguardo decisamente importante per Aned, l'associazione nazionale emodializzati e trapianti, che da anni si batte per poter permettere ai pazienti calabresi di sottoporsi a interventi del genere in regione.
L'ultima denuncia in tale senso era arrivata proprio attraverso il nostro network nel 2021 da Anna Maria Ferrigno, mamma 40enne di marina di Gioiosa Ionica, costretta ad andare fuori regione, precisamente a Bologna, per poter ricevere il rene del marito Giuseppe Calipari, dopo quasi 11 anni di calvario tra dialisi e insufficienza renale. «Immaginiamo i problemi, i disagi familiari ed economici che questa paziente ha dovuto sopportare – ha commentato Giovanni Cicino, vicesegretario tesoriere Aned Calabria -. Quindi oggi finalmente possiamo dire che abbiamo vinto una grande battaglia».
In campo per i pazienti calabresi
Una battaglia per la quale, fa sapere Aned, è stato decisivo l'interessamento dell'attuale direttore del Dipartimento della Salute e precedente commissario aziendale del Gom, Jole Fantozzi: «L'ingegnere Fantozzi ha mandato dei medici nel Veneto, a Padova, per formarsi e questo ha permesso di raggiungere un grande risultato per noi pazienti e per tutti i calabresi perchè la Calabria non può perdere questo treno, non siamo secondi a nessuno». Dunque raggiunto questo traguardo, le battaglie di Aned non solo però finite: «Ora noi speriamo che vengano fatte, come da normativa nazionale, le degenze dei trapiantati» ha concluso Cicino.