Il mondo medico e scientifico a lavoro per alleviare le sofferenze del malato anche al di fuori delle mura ospedaliere. Di questo si è parlato questa mattina durante il II° workshop del Picc Oncology Congress, che da da due giorni si tiene nel resort Borgo di Fiuzzi di Praia a Mare. Il congresso è presieduto da Gianfranco Filippelli e Angela Riccetti, mentre il responsabile scientifico è Luigi Aloia. Della segreteria scientifica, invece, fanno parte Sonia Politano, Angelo Gallo, Mariolina Fera e Luciano Aloia.

Il Picc nelle cure domiciliari

Secondo i medici e gli infermieri in sala, uno dei metodi da adottare per alleviare le sofferenze del malato è l'utilizzo del Picc, ossia il catetere centrale inserito perifericamente. Il catetere è una forma di accesso endovenoso che penetra nel corpo attraverso la pelle e può essere utilizzato per un periodo prolungato di tempo, come ad esempio nei lunghi regimi chemioterapici, grazie al quale si evitano continui martiri sul corpo.

Fino a poco tempo fa, l'impianto veniva effettuato solo nei presidi ospedalieri, ma la necessità di alzare la qualità della vita del paziente, anche quando è in condizioni difficili o in fin di vita, ha spinto la medicina a tentare di applicare le cure palliative anche a casa, dove il malato rimane in un ambiente famigliare. In molte zone di Italia il progetto è già attivo da tempo, ma la delicatezza delle operazioni, che necessitano di un ambiente sterile, impongono tempi lungi e soluzioni ben definite.

Ambulatori Picc a Praia a Mare ed Amantea

Anche sul Tirreno cosentino la sanità si sta attrezzando in tal senso. Da tempo è stato istituito il Picc team, di cui è responsabile territoriale Luigi Aloia, che è frutto di un accordo con il reparto di oncologia dell'ospedale di Paola, diretto dal dottor Gianfranco Filippelli. Nato con l'obiettivo di creare l'integrazione tra ospedale e territorio, il Picc team ha già dato vita a due ambulatori territoriali, offrendo servizi integrati sia all'ospedale di Praia a Mare che al poliambulatorio di Amantea. Ma il lavoro va avanti. Non è escluso, infatti, che già nei prossimi mesi anche sulla costa tirrenica i pazienti possano ricevere le cure direttamente nel proprio domicilio.

«Un ringraziamento particolare all'associazione "Diego Pugliese" e a tutte le associazioni che hanno partecipato - ha detto Luigi Aloia. In particolare, l'associazione "Diego Pugliese" è vicina a noi da anni per questo lavoro che stimo mandando avanti per i pazienti oncologici e non. Ultimamente ha elargito una importante donazione per il poliambulatorio di Paola. Questo ha fatto sì che il privato e il pubblico interagissero nel processo di umanizzazione delle cure».

Ridurre le sofferenze al minimo

Sulla questione abbiamo intervistato: Pasquale Aprea, responsabile accessi vascolari all'istituto tumori di Napoli; Luigi Aloia, responsabile Picc team territoriale; Angela Riccetti, direttrice Distretto del Tirreno; Gianluca Dima, oncologia medica all'ospedale di Paola; Guerino Spataro, in rappresentanza del gruppo Citrigno; Gianvito Corona, direttore Oncologia territoriale dell'Asp di Potenza; Filippo Carlucci, Asl Roma 2 e referente Tiav (team infermieristico accessi vascolari); Fausto Sposato, presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cosenza; Cristina Bevacqua, in rappresentanza della "Fondazione Diego Pugliese onlus".