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L'ing scura ride delle sentenze dei tribunali della Repubblica e solo per questo dovrebbe essere revocato immediatamente e con disonore dal presidente del Consiglio il quale non deve consentire simili atteggiamenti ad un funzionario pagato con soldi pubblici il quale per prima cosa dovrebbe rispettare le istituzioni.
Peraltro tra una risata e l'altra l'ing Scura dovrebbe spiegarci perché mai il posizionamento e le funzioni degli ospedali dovrebbe stabilirli lui che si deve occupare solo del cosiddetto "piano di rientro" cioè di mettere ordine nei conti e non i legittimi detentori di tale potere di governo e cioè consiglio regionale e sindaci.
Evidentemente chi si siede sulla poltrona di commissario viene colpito da una malriposta sindrome di onnipotenza che impedisce di svolgere con serietà e compostezza il dovere cui si è chiamati. Eppure anche in questo caso i segnali sono venuti forti e chiari dalla magistratura. La bocciatura del decreto sui contratti per le prestazioni delle strutture private predisposto dall'ing Scura con piglio dittatoriale (che come sempre porta con se ottusità mista ad ignoranza) avrebbe dovuto- deve- far riflettere sulle questioni oggetto di contestazioni. Due su tutte : voler inserire nei tetti di spesa anche le prestazioni che riducono la mobilità passiva ( cioè quelle rese e pagate in altre regioni, ai cittadini calabresi costretti ad emigrare per avere una cura che si potrebbe rendere in Calabria), significa non avere chiari i meccanismi che regolano il sistema sanitario. Se si consentisse alle strutture con potenzialità maggiori del budget assegnato di erogare le prestazioni in questione pagandole la metà si ridurrebbe evidentemente sia il disagio della emigrazione che la spesa pubblica. E poi: perché inserire nei budget preventivi anche le prestazioni d' urgenza che (imprevedibilmente, è ovvio) sono richieste e trasferite dagli ospedali pubblici saturi e con posti tutti occupati? Ciò significa impedirne l'erogazione una volta esaurito il budget. Dunque comporta aumento delle liste d'attesa ed ulteriore emigrazione sanitaria. Lo capisce anche un bambino. Ma l'ineffabile commissario dice di no senza se e senza ma; il Tar gli risponde che ha torto. Lui si farà pure un'altra risata alle spalle dei calabresi ai quali la sua protervia e la sua incompetenza costeranno cari in termini di disagio e di disservizio e di aumento della spesa ( ovvero tutto il contrario del " rientro " che è stato chiamato a compiere) ma il Governo deve porvi subito rimedio, non può far finta di non vedere che l'ufficio del commissario produce atti dannosi e bocciati dalla magistratura . E comunque la Calabria non è terra che accetta burocrazia di terz'ordine che perciò si ritiene dotata di poteri dittatoriali.
Per questo abbiamo apprezzato la ragionevole e seria iniziativa del direttore generale Fatarella che intanto ha segnalato l'opportunità di una sospensione della procedura di sottoscrizione di contratti pieni di strafalcioni giuridici e privi di visione complessiva di sistema, sollecitando una concertazione ( o una istruttoria come si dice in termini amministrativi) al termine della quale l'organo preposto potrà prendere decisioni consapevoli ed avvedute. Senza risate.Diciamo con preoccupata serenità che è quello che ci vuole in questo momento per la nostra sciagurata ed amata regione .
Enzo Paolini