Il concorso per l'individuazione del primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia era già stato espletato regolarmente nel 2017. In cima alla graduatoria compare il dottor Raffaele Misasi
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«Vista la nota del Commissario ad acta per il piano di rientro della Regione Calabria, Generale Saverio Cotticelli, con la quale si dispone l'annullamento dell'avviso per la sostituzione ex at. 18 per l'Uoc Ostetricia e Ginecologia spoke Paola/Cetraro, con la presente si revoca l'avviso in oggetto». A scrivere questa nota è il commissario reggente dell'Asp di Cosenza, Sergio Diego e il bando a cui si fa riferimento è quello pubblicato il 14 agosto scorso, relativo all'individuazione della figura di primario di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Cetraro. Il concorso era stato indetto perché l'assenza di una guida del reparto è una delle criticità riscontrate durante l'ispezione ministeriale seguita alla morte di Santina Adamo, la giovane mamma morta due ore dopo il parto, e senza la figura professionale non è possibile riaprire il punto nascita, attualmente sospeso. Ma ieri il direttore generale facente funzioni dell'azienda sanitaria provinciale cosentina ha dovuto sospendere il bando, perché com'era facilmente prevedibile, lo stesso risulta illegittimo.
Un concorso già espletato
Il bando è da ritenersi irregolare perché il concorso per l'individuazione del primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Cetraro era già stato espletato regolarmente nel 2017. In cima alla graduatoria c'era, o meglio, c'è il dottor Raffaele Misasi, il medico a cui, per motivi tuttora sconosciuti, l'ex direttore generale dell'Asp di Cosenza Raffaele Mauro non ha mai inteso affidare l'incarico. Il reparto, quindi, è rimasto senza una guida per ben due anni.
La nomina a Misasi?
Dopo la revoca del recente bando, Sergio Diego dovrà quindi nominare il primario attingendo dalla graduatoria del 2017. Nel caso in cui il vincitore dovesse rifiutare l'incarico, il commissario reggente potrà ripiegare sul secondo e il terzo classificato, che sono rispettivamente i medici Cannizzaro e Gigli.
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